Da quanto emerge dai dati Istat, nel mese di novembre l’indice di fiducia dei consumatori è salito a 118,4 da 117 del mese di precedente. Si tratta del massimo storico, mai così in alto dall’avvio delle serie storiche (giugno 1995).
Inoltre, sempre nel mese di novembre, l’indice sintetico della fiducia delle imprese italiane è salito a 107,1 da 107 del mese precedente. Nei fatti il sentimento delle imprese torna sui livelli pre crisi, per trovare un risultato superiore bisogna infatti tornare all’ottobre 2007 quando si viaggiava a quota 107,8.
Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, con un incremento maggiore per quella economica (a 158,3 da 153,3) e più contenuto per quella personale (a 105,0 da 103,9), per quella corrente (a 111,6 da 109,3) e per quella futura (a 128,0 da 127,2).
Migliorano le stime sia dei giudizi sia delle attese sull’attuale situazione economica del Paese (a -20 da -31 e a 31 da 28, i rispettivi saldi). I giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi restano al livello di ottobre (a -19).
Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, diminuiscono le attese deflazionistiche, il saldo passa a -20 da -23. Diminuiscono anche i timori di perdere il lavoro, il saldo sulle le attese di disoccupazione diminuisce a -8 da -3.
I giudizi sull’opportunità attuale di acquisto di beni durevoli migliorano (a -34 da -45 il saldo) per l’aumento della quota di coloro che ritengono di poter spendere “molto di più” che in passato per questi beni (al 26,2% dal 23,2%). Anche per le intenzioni future di spesa per questi beni si registra un miglioramento del saldo (a -66 da -70) influenzato, in particolare, dalla diminuzione della quota di intervistati che si attendono di spendere “molto meno” e “un po’ meno” in futuro per questa voce di spesa (al 30,3 % dal 31,7% e al 14,2% dal 15,0%).