Nel 2012 le imprese a controllo estero residenti in Italia sono 13.328 (203 imprese in meno rispetto al 2011) e occupano quasi 1,2 milioni di addetti. Al netto delle attività finanziarie e assicurative, queste imprese realizzano un fatturato di oltre 505 miliardi di euro e un valore aggiunto di 93 miliardi. Lo comunica l’Istat.
Rispetto al 2011, il contributo delle multinazionali estere ai principali aggregati economici nazionali dell’industria e dei servizi risulta sostanzialmente invariato: 7,1% degli addetti (la stessa quota del 2011), 16,6% del fatturato (16,7% nel 2011) e 13,5% del valore aggiunto (13,8% nel 2011). Il contributo delle controllate estere alla spesa in ricerca e sviluppo sostenuta complessivamente dalle imprese in Italia è molto rilevante (23,6%), seppure in lieve riduzione rispetto al 2011 (24,2%).
Le controllate estere hanno una dimensione media molto più elevata di quella delle imprese a controllo nazionale e presentano, nel 2012, risultati economici ampiamente superiori in termini sia di valore aggiunto per addetto (78.200 euro contro 38.500) sia di redditività (40,1% contro 18,3%).
Queste differenze si riducono in misura rilevante per le grandi imprese. Nel 2012, il valore aggiunto per addetto è pari 70.500 euro per quelle a controllo estero rispetto a 59.600 euro per quelle a controllo nazionale.