di Cristina Cofacci, relazioni industriali Enel
Nella prima settimana di novembre, con la sigla dei testi degli articoli in italiano e in inglese, si è concluso il processo negoziale fra Enel e la Delegazione Speciale di Negoziazione – composta da rappresentanti dei lavoratori di tutte le Società del Gruppo negli Stati Membri UE (1) – per la costituzione del Comitato Aziendale Europeo Enel. L’Accordo, firmato ufficialmente il 5 dicembre, con traduzione dei testi anche nelle altre lingue dei Paesi interessati, costituisce una tappa importante nel consolidamento della dimensione internazionale del Gruppo Enel: è la prima volta, infatti, che viene regolamentata l’Informazione e Consultazione dei lavoratori a livello transnazionale. Il Comitato Aziendale Europeo sarà composto da 20 rappresentanti, in misura proporzionale al numero dei dipendenti occupati nei vari Stati UE, con un Comitato Ristretto di 5 membri, uno per ogni Paese, che fungerà da organo di coordinamento e raccordo con il management.
Nei primi mesi del 2009 prendera’ avvio l’attività del CAE, che si riunira’ col management di Gruppo a valle dell’approvazione dei Risultati di Bilancio 2008 e della Relazione Semestrale 2009 per essere informato della situazione economico-finanziaria, i programmi di investimento, e una serie di altri aspetti disciplinati dall’Accordo, fra cui anche la strategia internazionale del Gruppo e il Piano di Sostenibilità.
Nelle intenzioni Enel, l’interlocuzione aziendale con il CAE si conformerà alle “linee-guida” esplicitate durante il processo negoziale, in particolare la graduale costruzione di un rapporto di fiducia nel dialogo sociale anche a livello internazionale e l’estensione dei caratteri costitutivi del sistema di Relazioni Industriali Enel nel coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nei processi di cambiamento organizzativo, pur nella distinzione di ruoli e responsabilità. L’organizzazione degli incontri istituzionali e delle attività formative disciplinate dall’Accordo coinvolgerà il management e le Direzioni HR Enel dei Paesi interessati.
Può essere utile per gli operatori “sindacali” di imprese di dimensioni comunitarie impegnati in trattative di stipula o di rinnovo del Verbale di Accordo sul CAE una sintetica ricostruzione del processo negoziale appena concluso:
la composizione della DSN è stata fissata in un accordo preliminare, sottoscritto a Settembre 2006 (2), tra Enel e le Federazioni Sindacali Europee del settore elettrico EPSU (European Public Services Unions) ed EMCEF (European Mine Chemical and Energy Federation), cui aderiscono le Organizzazioni Nazionali Filcem, Flaei e Uilcem.
Il primo incontro dei componenti fra loro e col management Enel è coinciso – il 16 e 17 maggio 2007 – con una sessione formativa congiunta Enel ed ETUI (European Trade Unions Institute), in cui stati illustrati alla DSN gli assetti organizzativi e strategici del Gruppo e i temi di maggior rilevanza per il dialogo sociale: in particolare, il sistema integrato di Corporate Social Responsibility in Enel, i valori e le policies di Gruppo sulla Sicurezza e Salute dei lavoratori, le linee-guida per la gestione delle risorse umane in ambito internazionale e la cornice e gli strumenti del dialogo sociale europeo a livello di settore.
Da un primo confronto fra i diversi sistemi di Relazioni Industriali presenti nel Gruppo, operato in tale occasione grazie agli interventi delle Direzioni del Personale delle Società Enel operanti in Spagna, Slovacchia, Romania e Bulgaria, sono emersi alcuni elementi di omogeneità riferibili al settore elettrico, pur nella variegatezza dei contesti economico-sociali: un alto tasso di sindacalizzazione, la centralità della contrattazione collettiva – strutturata su due livelli, di settore e aziendale, tranne in Spagna dove non è presente un contratto di settore -, la peculiarità di disciplina normativa dello sciopero in relazione all’essenzialità del servizio e alla necessaria garanzia di prestazioni minime.
Per quanto concerne, poi, l’esercizio dell’azione sindacale nei luoghi di lavoro e la tutela dei rappresentanti, in virtù del processo di armonizzazione normativa connesso all’ingresso nell’Unione Europea dei Nuovi Stati Membri (revisione dei Codici del Lavoro e attuazione delle Direttive UE) è risultata possibile la comparabilità degli istituti di garanzia – permessi orari, protezione contro atti discriminatori, tutele rafforzate in caso di trasferimento e di procedimenti di riduzione di personale – anche per i sistemi slovacco, rumeno e bulgaro.
In vista dell’inizio del processo negoziale sul Verbale di Accordo per la costituzione del CAE, fissato per Ottobre 2007, Enel ha proposto alla Delegazione un Progetto di formazione linguistica intensiva in inglese, per agevolare la comunicazione reciproca fra i componenti e lo scambio di informazioni e documenti con l’Azienda.
A partire dalla metà di Ottobre 2007 si è quindi entrati nel vivo della discussione sui contenuti del Verbale di Accordo, con la presentazione della piattaforma di richieste da parte della DSN, risultata prevedibilmente di “massimizzazione” sia rispetto alle prescrizioni della Direttiva 94/45 che ai livelli degli Accordi esistenti in altre grandi aziende del settore energetico europeo, paragonabili ad Enel per dimensioni ed espansione geografica. L’Azienda ha risposto, nel secondo incontro plenario di Febbraio 2008, non attraverso una replica puntuale, ma con l’esplicitazione della “visione” Enel sui caratteri di fondo del futuro Verbale di Accordo, concordati fra Capogruppo e consociate dell’ambito UE.
Fra marzo e aprile si è arrivati a una prima stesura di testi, presentati in anteprima ai coordinatori delle due Federazioni europee e poi discussi in plenaria nell’incontro del 26/27 Giugno 2008. E’ stato così possibile individuare già prima dell’estate un “blocco” di articoli di sostanziale convergenza fra DSN e Delegazione aziendale, un altro gruppo su cui persistevano nette divergenze e un “corpo” di accordo su cui lavorare e confrontarsi nella ripresa autunnale.
Durante il periodo estivo il quadro normativo di riferimento del negoziato ha visto emergere importanti prospettive di evoluzione, con la presentazione, a inizio luglio, da parte della Commissione UE della proposta di recast (rifusione nella traduzione italiana) della Direttiva 94/45/CE e la firma, a fine agosto, di un Avviso Comune delle Parti Sociali europee (Businesseurope e CES) su alcuni emendamenti condivisi al testo della proposta.
Un primo incontro ristretto Enel-coordinatori DSN a Bruxelles all’inizio di settembre ha consentito di fissare l’”ordito” di osservazioni sindacali su cui lavorare nella ricerca dei possibili “punti di caduta”, in particolare riguardo a: ambito di applicazione dell’Accordo, composizione del CAE, modalità di funzionamento del plenum e del Comitato Ristretto, rappresentatività di tutti i Paesi coinvolti.
La riunione plenaria di fine settembre, oltre all’affinamento dei testi a seguito di reciproche osservazioni e controproposte (concretizzatosi, ad esempio, nell’accoglimento condiviso delle definizioni di Informazione e Consultazione fissate nell’Avviso Comune Businesseurope-CES), ha “inaugurato” dal vivo la modalità di Informativa e coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori sulle direzioni strategiche del Gruppo, con l’illustrazione alla DSN da parte del Direttore della Divisione Internazionale delle linee di Piano e di investimento in tutti i Paesi in cui opera il Gruppo Enel
L’analisi e la discussione su tutto l’articolato è poi proseguita nell’ultimo incontro negoziale del 5-6 novembre u.s., dove un progressivo avvicinamento delle richieste e delle posizioni delle due Parti ha consentito il raggiungimento dell’Accordo finale e la sigla dei testi da parte della DSN, in attesa della firma ufficiale, fissata per il 5 Dicembre 2008.
A conclusione del processo, possono enuclearsi alcuni “fili conduttori” dell’impostazione del rapporto fra le Parti, che costituiranno un quadro di orientamento anche nella prossima, impegnativa fase di attuazione e “vita concreta” dell’Accordo, nello svolgimento delle attività del Comitato Aziendale Europeo a partire dai primi mesi del 2009:
– Graduale costruzione di un “lessico comune”, al di là delle differenze di lingua, cultura, sistemi di relazioni industriali di provenienza;
– Esplicitazione e richiesta di rispetto, da parte aziendale, dei “tempi necessari” nella maturazione del rapporto fra le Parti, per l’esigenza di tener conto della volontà di partners e interlocutori istituzionali stranieri, e la necessità di radicare in modo non traumatico la propria presenza in altri Paesi: si è riusciti così ad incanalare e gestire l’iniziale approccio della DSN, anche nella sua componente italiana, di dare priorità alla “conclusione rapida” dell’Accordo, rispetto all’approfondimento dei contenuti;
– “Percorso comune di crescita” nell’affrontare per la prima volta tematiche di Informazione e Consultazione a livello transnazionale: da parte aziendale, stimolo all’integrazione fra professionals di Relazioni Industriali e managers HR e di linea impegnati nella gestione delle nuove acquisizioni all’estero; da parte sindacale, consapevolezza dei nuovi equilibri richiesti dal confronto con altre realtà socio-economiche e dalla necessaria “delega” di rappresentanza alle Federazioni Europee nell’impostazione del rapporto con l’Azienda;
– “Sfida” della transnazionalità nella trasposizione di alcuni caratteri distintivi del “confronto” Enel (peculiare modalità di coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nella gestione del cambiamento organizzativo, pur nella distinzione di ruoli e responsabilità).
Il primo mandato, triennale, del Comitato Aziendale Europeo potrà consentire una verifica sulla tenuta di tale quadro orientativo e un esercizio di responsabilità, sia da parte aziendale che dei componenti del nuovo organo di rappresentanza dei lavoratori UE, nell’eventuale adeguamento della “forma” dell’Accordo alla realtà dell’interlocuzione.
Note
1) 6 componenti per l’Italia, 2 per la Slovacchia, 1 per la Romania, 1 per la Bulgaria e 2 osservatori per la Spagna, coordinati da un rappresentante EPSU e uno EMCEF, le Federazioni Sindacali Europee sindacali del settore
2) a seguito della richiesta ufficiale ad Enel di costituzione del Comitato Aziendale Europeo da parte di EPSU il 9 marzo 2005