Stamani l’Aran ha convocato i sindacati di categoria Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua per la sottoscrizione definitiva del contratto collettivo nazionale del settore dell’istruzione e della ricerca. La firma arriva dopo il via libera degli organi di controllo della Corte dei Conti al testo sottoscritto lo scorso 9 febbraio.
Grande soddisfazione esprime Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, ricordando come questo contratto sia importantissimo “non solo per i benefici che immediatamente rende disponibili dopo anni di sostanziale blocco delle retribuzioni, ma anche perché da questo contratto, che scadrà il 31 dicembre, siamo pronti a ripartire riprendendo il percorso verso una valorizzazione adeguata di tutte le professionalità”.
Toni altrettanto positivi sono quelli espressi da Antonio Focillo, segretario confederale Uil. “Finalmente si è chiusa, dopo due mesi, la procedura per arrivare alla firma definitiva del nuovo contratto del comparto Istruzione e Ricerca. Esprimiamo la nostra soddisfazione per un contratto che arriva dopo circa dieci anni di blocco e che restituisce dignità ai lavoratori. Dopo le tante riforme che in questi anni si sono susseguite nell’intero comparto, che non solo avevano penalizzato abbondantemente le relazioni sindacali, ma soprattutto avevano limitato la libertà di insegnamento, il nuovo contratto ricrea le condizioni di piena partecipazione di questi lavoratori e riconosce l’autonomia di queste istituzioni”.
Di tutt’altra opinione è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario Confederale Cisal. Per il leader sindacale degli autonomi questo contratto non valorizza affatto l’intero comparto. “Gli aumenti concordati risultano tre volte sotto l’indice Ipca aggiornato negli ultimi dieci anni. Gli incrementi lordi di 80 euro, peraltro garantiti a chi percepisce meno solo fino al prossimo 31 dicembre, sono un insulto alla categoria.
“Nel comparo scuola – conclude Pacifico – il trattamento peggiore sarà riservato agli assistenti amministrativi, i tecnici e i collaboratori scolastici che già percepiscono gli stipendi più bassi della pubblica amministrazione, visto che variano tra i 1.000 e i 1.300: avranno corrisposti incrementi, grazie al rinnovo contrattuale, che variano, a seconda dell’anzianità di servizio, tra i 37 e i 50 euro netti”.