“Dopo mesi di crescita l`occupazione registra a gennaio un leggero calo dello -0,1% rispetto al mese precedente, riduzione da attribuire esclusivamente al calo dei dipendenti a termine e dei lavoratori autonomi”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Mattia Pirulli.
“Questo dato, letto insieme con quello dell`aumento della cassa integrazione sempre riferito al mese di gennaio – sottolinea – potrebbe essere figlio della bassa crescita del Pil, che però nel 2023 è comunque cresciuto dello 0,9%, in misura anche superiore alle previsioni della Nadef. Una seconda possibile lettura di questo calo potrebbe essere la difficoltà delle aziende a reperire le competenze richieste. Questa interpretazione è suggerita sia dalla contemporanea riduzione dei disoccupati e aumento degli inattivi che dai dati Excelsior sulle assunzioni programmate dalle imprese, che erano oltre 500.000 a gennaio e oltre 400.000 a febbraio e che potrebbero avere avuto difficoltà a concretizzarsi”.
“In ogni caso le due spiegazioni non sono tra loro alternative e sono entrambe realistiche e ugualmente preoccupanti: occorre rilanciare l`economia promuovendo investimenti pubblici e privati così come occorre intervenire sul sistema di orientamento e formazione e sulle politiche attive, ma anche su maggiori ingressi mirati di lavoratori stranieri, per sopperire alle difficoltà di diversi settori che denunciano difficoltà di reperimento della forza lavoro”.