L’Inps ha diffuso il consueto Osservatorio sul precariato secondo cui nel primo trimestre del 2023 le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 1.908.000, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2022 (+0,3%), mentre le cessazioni sono state 1.498.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%). Il saldo è dunque pari a 410mila posti di lavoro. Analizzando le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato con riferimento alla causa, si evidenzia una forte riduzione, nel primo trimestre 2023 rispetto al 2022, dei licenziamenti di natura economica (-23%), dei licenziamenti disciplinari (-13%) e delle dimissioni (-4%).
A marzo 2023 si registra un saldo positivo pari a 474mila posizioni di lavoro. Per il tempo indeterminato la variazione risulta pari a +386mila unità mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione è pari a +88mila unità. Entrando nel dettaglio: +40mila per gli intermittenti, +25mila per i rapporti a tempo determinato, +23mila per gli apprendisti, +11.000 per gli stagionali e -11mila i somministrati.
Il numero complessivo di assunzioni e variazioni contrattuali effettuate beneficiando di agevolazioni contributive ha superato il milione di unità nel 2020 (su 6,4 milioni di attivazioni complessive); ha raggiunto i 2 milioni di unità nel 2021 (su 7,9 milioni di attivazioni complessive) e nel 2022 ha superato la quota di 2,2 milioni (su 9 milioni di attivazioni complessive). L’incidenza è quindi passata dal 16% del 2020 al 26% nel 2021 e al 25% nel 2022. Nel 2022 il numero di rapporti incentivati risulta ancora in aumento (+11%) – nonostante il ridimensionamento degli esoneri totali per giovani e donne (non più attivabili dopo il 30 giugno 2022) – per effetto soprattutto dell’ulteriore crescita dei rapporti di lavoro interessati dalla “Decontribuzione Sud””.
Dal confronto tra il primo trimestre 2023 e il primo trimestre 2022, invece, si evidenzia una diminuzione del numero dei rapporti incentivati (-12,7%) confermata anche nel dettaglio per le diverse tipologie (soprattutto a causa della non operatività degli esoneri totali per giovani e donne dal 1° luglio 2022) ad eccezione della “Decontribuzione Sud”.
e.m.