Nella discussione sulla riforma del mercato del lavoro dovrebbe entrare il tema dei fondi europei che l’Italia spende in minima parte. Lo sostiene il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, in una lettera aperta al ministro del Lavoro, Elsa Fornero e a quello della coesione territoriale, Fabrizio Barca. Loy sottolinea che il Paese spende appena il 17,4% delle risorse a disposizione e che ci sarebbero risorse non spese ancora per otto miliardi. “Bisognerebbe usare bene le risorse europee – afferma – per 210.000 contratti d’apprendistato in più, 50.000 veri tirocini e ammortizzatori estesi”.
“La discussione complessiva sulla riforma del mercato del lavoro – precisa Loy – non può non tenere conto delle novità che emergeranno dalla missione degli esperti della Commissione Europea, inerenti il piano straordinario per l’occupazione giovanile e la conseguente riprogrammazione verso questo obiettivo dei Fondi strutturali europei. Riprogrammazione causata anche dalla nota e scandalosa incapacità del nostro sistema Paese di spendere le risorse Europee”. “Per il nostro Paese – prosegue – le risorse a disposizione non spese ammontano a circa 8 miliardi di euro in più (3,7 miliardi di euro di FSE e 4,3 miliardi di euro di FESR), da destinare all’occupazione giovanile e al sostegno delle piccole e medie imprese. Secondo nostre stime, gli 8 miliardi, con l’aggiunta del co-finanziamento potranno sviluppare, nel prossimo triennio, una dote di circa 12 miliardi di euro per creare occupazione giovanile e femminile, soprattutto nel Sud Italia. Si potrebbero in questo modo incentivare ogni anno ulteriori 210 mila contratti di apprendistato, 50 mila veri stage e tirocini ed estendere significativamente gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori”. (LF)