Segnali positivi dall’industria manifatturiera italiana che continua a mantenere lo slancio di crescita. Secondo quanto riposta la società di ricerche Ihs Markit, a settembre l’indice dei responsabili degli approvvigionamenti tocca quota 56,3 punti, facendo registrare il valore più alto in sei anni e mezzo.
Con settembre salgono a 13 i mesi consecutivo in cui il Pmi (Purchasing managers’ index) relativo all’Italia si è mantenuto al di sopra della soglia limite tra crescita e calo dell’attività, pari a 50 punti. Guardando all’intera area euro, secondo Ihs Markit, l’indice ha raggiunto il picco da 79 mesi, a 58,1 punti.
Sulla Penisola la società di ricerche riporta sviluppi positivi su produzione, nuovi ordini e livelli occupazionali. Inoltre è stata riportata ancora una volta una forte domanda per i beni manifatturieri, con le imprese campione che hanno mantenuto un approccio ottimistico circa la continuazione della crescita per il prossimo anno.
Anche sull’intera area euro il manifatturiero naviga ai livelli più forti da sei anni e mezzo. Tutte le 8 nazioni dell’area hanno riportato una crescita.
Secondo Chris Williamson, capo economista di Ihs Markit “la ripresa pare inoltre essere sempre più generale, con un incremento della domanda riportato dappertutto. Riportando la crescita più forte da giugno 2008, anche dalla Grecia arrivano buone notizie”.
“L’impennata dei nuovi ordini ha inoltre incoraggiato le imprese manifatturiere ad assumere altro personale, ad un tasso mai osservato durante i precedenti venti anni di storia dell’indagine Pmi. Anche l’ottimismo circa l’attività futura è migliorato, sottolineando un approccio sempre più positivo tra i produttori dell’area euro. Si intensificano – conclude Williamson con u8na nota – le previsioni di un imminente annuncio da parte della Bce circa una riduzione graduale delle politiche di stimolo”.
E. M.