“Con un mercato italiano a 1,4 milioni di auto, ovvero i livelli del 1979, uno degli impianti italiani dovrebbe essere chiuso. E il mercato rimarrà a questi livelli per i prossimi 24-36 mesi”. Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat e Chrysler, ha ribadito ieri, dopo i dati disastrosi di giugno, la sua visione pessimistica del mercato. Per mantenere tutti gli stabilimenti, ha detto, “servirebbe indirizzare la produzione italiana al mercato americano, ma per farlo serve tranquillità”. L’occasione era il lancio della 500L, che arriverà sul mercato in autunno e resterà l’ultima grossa novità di Fiat per un pezzo. “Se il mercato italiano rimane quello di adesso – dice Marchionne – lanciare adesso la nuova Punto sarebbe un grandissimo fallimento, non riusciremmo mai a ripagare l’investimento”. Anche ieri però, come in passato, il manager si è fermato prima di annunciare misure drastiche. A Mirafiori dovrebbe partire l’investimento per un piccolo Suv con i marchi Fiat e Jeep. Ieri i giornalisti hanno intravisto un prototipo di crossover che “non verrà prodotto in Serbia” e che dovrebbe essere quello destinato a Mirafiori. (LF)
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