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Home - Newsletter - Newsletter – 26 gennaio 2018

Newsletter – 26 gennaio 2018

26 Gennaio 2018
in Newsletter

Nei giorni scorsi, il consueto sondaggio annuale sulla fiducia degli italiani, curato da Ilvo Diamanti, ha rivelato che nel crollo generale della stima verso le diverse istituzioni nazionali, gli unici dati in controtendenza riguardano le parti sociali. Pur collocandosi in bassa classifica rispetto alle istituzioni di testa come la Chiesa, le Forze dell’ordine o il Quirinale, i sindacati e le imprese sono quasi i soli a vantare un segno + rispetto allo scorso anno, e soprattutto un + parecchio consistente. Aumenta infatti di ben 8 punti la fiducia nella Cgil, di 6 quella verso la Cisl e la Uil, di 2 quella nei confronti delle organizzazioni datoriali; mentre cala non solo la fiducia nei confronti dei partiti (all’ultimo posto in classifica) ma anche nel Papa, nel presidente della Repubblica, nella scuola, nella magistratura, eccetera.

Questi dati sono stati accolti da alcuni con sorpresa. Possibile che proprio i sindacati, abitualmente bistrattati dai commentatori e dai media, siano capaci di riscuotere un così consistente incremento di fiducia da parte della popolazione? Una prima spiegazione semplice c’e’, ed e’ che proprio i sindacati sono stati in questi anni un punto di riferimento nel marasma nazionale: sono quelli che hanno gestito centinaia di crisi aziendali con migliaia di esuberi, che hanno firmato il rinnovo di decine di contratti nazionali malgrado mancassero regole condivise per farlo, che hanno tenuto insieme il tessuto sociale ed economico del paese, collaborando tra loro e con i diversi governi, nella fase peggiore della crisi, con un senso di responsabilità, pragmatismo, attenzione ai problemi reali degno di nota.

Con lo stesso pragmatismo, mercoledi 24 gennaio, dopo una trattativa estenuante durata vari anni, Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sono finalmente riuscite a mettere nero su bianco l’accordo per rinnovare le relazioni industriali e il sistema contrattuale. Il documento e’ ancora ufficioso, per la firma occorre attendere il vaglio di tutti gli organismi politici delle parti, cosa che dovrebbe avvenire entro la prossima settimana. Ma il Diario ha avuto accesso ai contenuti, e qualche considerazione si può gia’ fare. Al di là dei tecnicismi individuati per regolare l’aumento dei salari nei contratti nazionali e aziendali e le altre questioni specifiche dei rapporti tra sindacati e imprese, di cui riferiamo a parte, la lettura del documento offre innanzi tutto una visione lucida del paese, dei suoi problemi, della strada da seguire per risolverli, o almeno per provarci.

Il documento, in estrema sintesi, focalizza ciò che serve al paese per consolidare la crescita e avviarsi verso uno sviluppo non effimero; ottenendo però, come effetto collaterale, quello di evidenziare la siderale distanza di tanta concretezza rispetto ai programmi elettorali che i vari partiti stanno sbandierando: dove si intrecciano mirabolanti quanto fumose e irrealizzabili promesse su previdenza, welfare, fisco, salario di cittadinanza, e chi più ne ha più ne metta.

Molto più semplicemente, Confindustria e sindacati affermano che lo scopo dell’intesa e’ ‘’contribuire fattivamente alla crescita del paese, al miglioramento della competitività delle imprese, all’ occupabilità dei lavoratori, alla creazione di posti di lavoro qualificati’’. E ancora, che e’ “importante lavorare insieme per consolidare lo sviluppo del sistema economico e sociale”, mettendo al centro del dibattito sul lavoro “il tema della qualità del capitale umano unitamente a quello della quantità dei posti di lavoro”, la riduzione dei differenziali retributivi tra donne e uomini (vale la pena di ricordare che il gap di genere nel nostro paese e’ ancora altissimo), il contrasto al lavoro nero, le politiche di inclusione per le donne e per i giovani, a partire da una migliore regolamentazione dell’alternanza scuola lavoro, ma anche con un’attenzione forte all’istruzione da un lato, e alla formazione continua dall’altro.

Inoltre, per crescere sono indispensabili aziende che investano maggiormente in ricerca e innovazione, serve la crescita della produttività ma anche quella dei salari, occorre una occupazione qualificata, e c’e’ spazio anche per forme sperimentali di partecipazione dei lavoratori. Affinché tutto questo possa funzionare, affermano Confindustria e sindacati, occorrono naturalmente anche strumenti di politica economica: che dovranno essere “sempre più mirati verso la ripresa e l’occupazione”, comprendendo un “quadro stabile di misure fiscali’’ e un welfare più efficace e inclusivo.

Si potrebbe obiettare: si, certo, tutto molto bello, ma alla fine sono solo parole, non costa nulla metterle in fila in un documento in bella copia. Vero: resta però che, anche dovendo solo scegliere le parole da mettere in fila, le parti sociali hanno dimostrato, se non altro, di saper scegliere quelle giuste. E forse anche per questa capacità hanno guadagnato terreno nella fiducia degli italiani. Se per una volta i partiti ne tenessero conto, tornando coi piedi sulla terra e provando a chiedersi cosa davvero occorre al paese, e non solo cosa ne accarezza meglio ‘’la pancia’’, non sarebbe male.

Contrattazione

Questa settimana è stato rinnovato l’accordo per le forze di polizia e militari. Lo sblocco arriva dopo uno stop di nove anni e riguarda una platea di circa 450mila lavoratori del comparto sicurezza pubblica e nazionale. Nel comparto della sanità è stato sottoscritto l’accordo per i lavoratori Agespi che prevede un incremento di 75 euro mensili a regime, nonché la quota una tantum di 225 euro. Infine, Federterme insieme ai sindacati di categoria hanno trovato l’accordo che interessa 15mila dipendenti delle aziende termali, prevede un aumento salariale lordo di 90 euro, e tutta una serie di novità sulla parte normativa e nuovi profili professionali.

Analisi

Laura di Raimondo fa il punto sulla svolta digitale del mondo del lavoro. Per il direttore di Asstel, ripensare il tradizionale modello del lavoro subordinato è la sfida più ambiziosa per questo motivo sono necessarie norme certe anche per il sistema delle Relazioni Industriali

Giulio Cazzola analizza le riforme delle pensioni proposte da Lega e M5S, scoprendo che il meccanismo alla base delle proposte lanciate dagli schieramenti di Salvini e Grillo, di fatto costringerebbe le lavoratrici a mettersi a riposo a un’ eta’ molto superiore a quella attuale.

Cosimi Finzi riporta il dibattito all’interno dei manager di fronte ad uno scenario mutevole come quello di oggi. Ma i manager accettano le sfide. Proprio per questo vogliono più rappresentanza, che non curi solo i loro interessi, ma possa contribuire e incidere su direttrici e azioni per lo sviluppo economico e sociale.

La nota

Fernando Liuzzi riporta il resoconto dell’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne sui risultati finanziari e industriali conseguiti dalla multinazionale nel 2017. L’ad insieme al responsabile finanziario, Richard Palmer, ha illustrato anche ad analisti e investitori le prospettive del gruppo nel 2018.

Emanuele Ghiani ha seguito la vertenza dei lavoratori del restauro, una categoria che a oggi non è ancora riconosciuta ufficialmente dallo Stato, nonostante siano passati 18 anni dal primo testo che definisce giuridicamente la figura professionale del restauratore.

Tommaso Nutarelli ha seguito la presentazione, presso la sede della Spi Cgil Nazionale, del volume n.2/2017 della Rivista delle Politiche Sociali, incentrato sul rapporto tra welfare e occupazione.

Nunzia Penelope riferisce sul confronto a tutto campo della ‘’strana coppia’’ formata dall’ex ministro Giulio Tremonti e dal segretario della Cgil Maurizio Landini. I quali hanno dimostrato una insospettabile sintonia su molti dei temi economici in discussione, dall’Ilva alle banche.

Ancora Nunzia Penelope riporta i contenuti principali dell’accordo, ancora non ufficiale, tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil per le relazioni industriali e la riforma dei contratti.

Interviste

Intervistato da Tommaso Nutarelli, Davide Calabrò, Executive Vice President Relazioni Industriali Eni, spiega le novità introdotte da Eni con il protocollo HSE, sul tema della salute, sicurezza e tutela ambientale.

Emanuele Ghiani ha sentito il segretario nazionale della Fillea Cgil, Ermira Behri, in merito all’incontro tra sindacati di categoria e Mibact sulla vertenza dei restauratori, avvenuto dopo il sit-in davanti al ministero al quale hanno partecipato un centinaio di restauratori provenienti da tutta Italia.

Il blog del diario

Paolo Pirani prende parola sulle dichiarazioni elettorali a partire da un antico detto latino: “Ogni agio si accompagna ad un disagio”. Monito che pare disatteso dalla politica mentre ci si avvia verso le elezioni di marzo

Il guardiano del faro

Nella sua rubrica, Marco Cianca interviene sul dibattito della campagna elettorale dove dominano “paura, le minacce, le accuse, i risentimenti”.

Il diario della crisi

Questa settimana, i sindacati di categoria Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Verona hanno proclamato uno sciopero a oltranza dei lavoratori Melegatti contro il mancato raggiungimento di un accordo tra il fondo maltese Abalone e i vertici aziendali, che mette a rischio la campagna produttiva pasquale e il pagamento degli stipendi di gennaio. Nel comparto della pesca, i sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uilapesca hanno proclamato lo stato di agitazione in seguito alla comunicazione dell’Inail sulla sospensione dell’applicazione degli sgravi contributivi da parte delle imprese di pesca costiera. Infine, i sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno proclamato uno sciopero nazionale di tutti i lavoratori del gruppo francese Engie, che opera nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, nel settore del gas naturale e dell’energia rinnovabile, per il giorno 16 febbraio. Contemporaneamente allo sciopero è previsto il blocco degli straordinari di tutto il personale giornaliero dal 5 al 25 febbraio 2018.

Documentazione

Nella sezione dedicata è possibile consultare il testo dell’accordo, non ancora ufficiale, tra Confindustria e Cgil Cisl e Uil per le nuove relazioni industriali e la riforma dei contratti. E ancora, il testo di Fondazione Don Gnocchi, il testo dell’ipotesi di accordo Agespi 2017-2019, il testo del rinnovo del contratto nazionale del settore termale e il testo del rapporto Oxfam “Ricompensare il lavoro, non la ricchezza”. Infine, è possibile visualizzare i dati Istat sul commercio estero extra Ue di dicembre e i dati sul fatturato e ordinativi dell’industria di novembre.

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