Domattina, sabato 27 ottobre, si terrà un’importante riunione del direttivo della Cgil. All’ordine del giorno lo svolgimento del prossimo congresso, che si terrà a Bari nel mese di gennaio 2019. Si dovranno decidere parecchie cose, attinenti alle procedure da tenere, ma soprattutto si dibatterà del vertice che guiderà la confederazione nei prossimi anni. Il sasso lo ha gettato Susanna Camusso, il cui mandato scade a dicembre e che ha portato all’attenzione della segreteria confederale la proposta di candidare al ruolo di segretario generale Maurizio Landini, per molti anni segretario generale dei metalmeccanici della gloriosa Fiom.
Una proposta passata a maggioranza, perché due su sette segretari non erano d’accordo su quella scelta o sul fatto di votare in segreteria un nome. Fatto è che la confederazione si è spaccata in due, perché esiste un altro candidato, anche se ufficialmente una candidatura vera e propria non è stata presentata, né, a quanto è dato sapere, sarà avanzata fino al momento del congresso. A votare il prossimo segretario generale della Cgil sarà infatti l’assemblea generale, che verrà eletta dal congresso. Per questo Vincenzo Colla, segretario confederale, già segretario generale della Cgil dell’Emilia-Romagna, il secondo candidato, non ha avanzato una proposta formale, pensando che quella del congresso sia la giusta sede.
Ma il dato saliente è che adesso la confederazione è divisa in due tronconi che già hanno cominciato a fronteggiarsi nei congressi territoriali da poco avviati. E ne fa fede il copioso dibattito che si sta svolgendo, in buona parte anche su Il diario del lavoro, che ha ospitato diverse prese di posizioni, tutte molto interessanti, soprattutto perché i vari dirigenti Cgil che sono intervenuti non si sono limitati ad apprezzare l’uno o l’altro dei due contendenti, ma hanno spiegato le ragioni profonde, di politica sindacale, che li hanno spinti a prendere posizione, rifacendosi alla storia recente e antica della confederazione per spiegare le proprie ragioni.
Landini e Colla, del resto, se apparentemente sembrano abbastanza omogenei, perché hanno la stessa età, provengono dalla stessa regione, l’Emilia, hanno mosso i loro primi passi nel mondo del lavoro tutti e due come operai, in realtà sono molto diversi tra di loro, sono, soprattutto, portatori di concezioni che sembrano abbastanza differenti tra loro. Sia su quanto si riferisce alle politiche contrattuali che per quanto si riferisce al rapporto che occorre tenere nel confronto del mondo della politica, argomento questo molto delicato considerando il tempo che stiamo vivendo.Sembra difficile che la riunione del direttivo possa superare questa divisione che si è creata nella confederazione, ma certamente sarà un dibattito alto e, finalmente, svolto nella sede giusta e non sui giornali o sui social. Si discuterà di tutti gli argomenti che rischiano di avvelenare la vita interna della confederazione, e questo sarà importante per il prosieguo dell’iter congressuale.
La Cgil ha sempre tenuto molto all’unità interna alla confederazione e molte volte è stata sacrificata l’unità con le confederazioni sorelle, la Cisl e la Uil, proprio per salvaguardare quella interna. È giusto adesso che il dibattito interno si svolga nelle sedi opportune e ci si avvicini alle scelte definitive con attenzione e, se possibile, con unità. I recenti eventi accaduti al congresso di Reggio Emilia, dove il candidato unico alla segreteria generale è stato battuto in sede di votazione finale, non fanno bene a nessuno. Ma il fatto stesso che si sia aperto questo dibattito alto in Cgil è una cosa che allarga il cuore, perché nell’impoverimento intellettuale che il nostro paese sta vivendo, lasciando praterie ai sovranismi e in generale a chi non pensa e prende le sue decisioni con la pancia invece che con la testa, fa sperare che qualcosa di vivo resista ancora e si sviluppi con coraggio e determinazione.
Massimo Mascini
L’editoriale
Il direttore del Diario del lavoro Massimo Mascini ricorda Aris Accornero, scomparso la notte del 21 ottobre. Il grande sociologo faceva parte della direzione scientifica del Diario del lavoro.
Il dibattito sul congresso della Cgil
Prosegue la discussione interna alla Cgil sull’investitura di Maurizio Landini come nuovo leader. Un dibattito che si svolge anche molto intensamente sul Diario del Lavoro: questa settimana ospitiamo diversi interventi importanti sul tema, a partire da quello di Emilio Miceli, segretario generale della Filctem. Miceli, in una lettera al Direttore del Diario, afferma che le proprie preoccupazioni “riguardano lo svolgimento del Congresso, la tenuta dell’organizzazione e il rischio dell’indebolimento della Cgil di fronte alla fase politica”. Landini, spiega ancora Miceli, è “oggettivamente” un autorevole candidato alla segreteria generale, “ma per la sua stessa natura non è un candidato di tutti”. Il timore, dunque, è che la gestione di questa vicenda abbia “quanto meno accelerato la spaccatura della Cgil. E questo -sottolinea- è l’errore politico più evidente”.
Critico sulla scelta di Landini anche Fabrizio Tola, dirigente della Slc-Cgil, che interviene sul tema con una lettera aperta a Susanna Camusso, pubblicata sul Diario. Decisamente a favore di Landini parla invece Salvo Leonardi, esperto di relazioni industriali: Landini, spiega, è il leader giusto, in quanto l’unico in grado di intercettare lo Zeitgeist, lo spirito di questi tempi, e per questa ragione è da ritenere condivisibile la scelta di Camusso.
Sempre sullo stesso argomento, e cioè Congresso Cgil e futura leadership, prosegue il ping pong tra due vecchi amici ed ex colleghi, in Fiom e in Cgil, come Giuliano Cazzola e Gaetano Sateriale.
Questa settimana Giuliano Cazzola replica a un articolo di Sateriale, affermando che Landini è il leader più rappresentativo di ciò che la confederazione esprime in questo momento, anche in relazione al quadro politico. Ribatte Gaetano Sateriale: l’autonomia della Cgil è un elemento fondamentale, e sarebbe quindi opportuno arrivare a un nome che rappresenti il pluralismo della confederazione, senza piegarsi alla moda politica del tempo. Chiude lo scambio la contro replica di Cazzola, che ritiene come la contaminazione delle forze populiste non sia una questione chiusa il 4 marzo, ma un processo in atto, sul quale si giocherà anche la leadership della Confederazione.
Contrattazione
Questa settimana, nel settore del credito, è stato firmato il rinnovo del Ccnal tra i sindacati di categoria e Alleanza Assicurazioni, azienda del Gruppo Generali che opera nel collocamento di prodotti vita e danni. L’intasa, che interessa 3mila lavoratori e 1.200 partite iva, prevede aumenti economici, maggiori tutele e l’implementazione di strumenti per il work-life balance. L’accordo prevede anche la stabilizzazione di 900 partite iva, che passeranno sotto il Ccnal. Nel comparto degli elettrodomestici, Whirlpool e i sindacati di categoria, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Ugl Metalmeccanici, hanno raggiunto l’accordo per il piano industriale 2019-2021. Nel documento previsti investimenti per 250 milioni in tutti i siti d’Italia. È prevista inoltre l’attuazione di una strategia commerciale finalizzata a recuperare quote di mercato. La gestione del piano sarà accompagnata dall’utilizzo di ammortizzatori sociali.
Analisi
Fernando Liuzzi spiega tutti i passaggi che hanno portato Fca a vendere Magneti Marelli alla giapponese Calsonic Kansei. Per Liuzzi si tratta di un divorzio di convenienza, dove, se da un lato la cessione del gioiello della componentistica ex Fiat ai giapponesi impoverisce tecnologicamente Fca, dall’altro rafforza l’alleanza tra Exor e il colosso finanziario statunitense Kkr.
Alessandra Servidori fa il punto sulle nuove direttive in materia di lavoro provenienti dall’Unione Europea. Nello specifico la Direttiva UE 2018/957, che comprende, tra l’altro, nuove normative sul distacco transnazionale. Obiettivo, mettere in sicurezza i lavoratori e garantire tra le imprese una concorrenza leale, senza dumping economico e sociale. L’Italia è pronta a recepirla, si chiede Servidori?
Interviste video
Il direttore del Diario del lavoro, Massimo Mascini, ha intervistato il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla, sui contenuti della manovra economica del governo. Sullo stesso tema, ancora Mascini ha chiesto l’opinione di Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec.
Servizi a cura di Emanuele Ghiani.
Emanuele Ghiani ha intervistato Renato Pellegrini, segretario nazionale della Uilca, per parlare del rinnovo del Ccnal di Alleanza Assicurazioni.
Interviste
Tommaso Nutarelli ha intervistato Alessio Ferraris, segretario generale della Cisl Piemonte, che spiega i punti deboli della manovra giallo-verde e i rischi a cui l’Italia va incontro.
I blog del Diario
Paolo Pirani fa il punto sull’attuale situazione dell’economia italiana, alla luce dei contenuti della manovra presentata dal governo giallo-verde.
Aldo Amoretti dice la sua sul rapporto tra partiti politici e movimenti sindacali. Per Amoretti, la situazione attuale è frutto di tanti passaggi, che ricostruisce storicamente.
Il guardiano del faro
Marco Cianca traccia un parallelismo tra la figura di Sandro Pertini e Beppe Grillo. Cianca ricorda che Pertini ha sempre difeso le istituzioni democratiche della Repubblica, mentre Grillo e i Cinque Stelle, in nome del popolo, stanno di fatto distruggendo la democrazia: cioè il potere del popolo stesso.
Diario della crisi
Nel settore del trasporto ferroviario Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl TAF e Fast Confsal hanno proclamato lo stato di agitazione del personale dei servizi in appalto di Ferrovie. La protesta è stata indetta, spiegano i sindacati, perché mancano dal governo risposte concrete rispetto ai 2mila lavoratori che saranno espulsi dal ciclo di lavoro.
Documentazione
Questa settimana è possibile consultare i dati Istat relativi al rinnovo dei contratti e alle retribuzioni contrattuali e il rapporto 2018 Italiani nel Mondo. Sempre nella sezione è presente la piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil per la Legge di Bilancio 2019 e la lettera del ministro dell’Economia Tria alla Commissione europea. Infine è presente la Congiuntura Flash per ottobre 2018 di Confindustria.