Via libera della commissione Finanze della Camera all’emendamento del Pd che punta a mettere fine alla pratica dell’anatocismo, la contabilizzazione degli interessi sugli interessi per conti correnti, conti di pagamento e anche finanziamenti a valere sulle carte di credito.
“L’emendamento, cosi’ come riformulato – ha spiegato il relatore Giovanni Sanga – prevede che nei rapporti di conto corrente o di conto di pagamento sia assicurata, nei confronti della clientela, la stessa periodicità nel conteggio della maturazione degli interessi sia debitori sia creditori, che comunque non potrà essere inferiore ad un anno (si esclude quindi la pratica trimestrale). Gli interessi, inoltre, dovranno essere conteggiati il 31 dicembre di ciascun anno e, in ogni caso, al termine del rapporto per cui sono dovuti”.
La norma, hanno detto il primo firmatario Sergio Boccadutri e il capogruppo Dem in commissione Finanze Michele Pelillo, “va nel senso di precisare ancora di più la norma, evitando così quelle ulteriori possibili interpretazioni che causano poi il facile ricorso al contenzioso, che aumenta i costi a tutela dei propri diritti”.