Favorire la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’impresa. È questo l’obiettivo della proposta di legge presentata oggi alla Camera da Walter Rizzetto, FdI, presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, assieme al capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, al capogruppo di Forza Italia, Paolo Barelli, al presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, al capogruppo in commissione Lavoro per la Lega, Andrea Giaccone, e al segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. Di fatto, tutta la destra di governo si ritrova e fa propria la proposta sulla quale la Cisl ha raccolto 400 mila firme, con l’obiettivo di dare finalmente attuazione all’articolo 46 della Costituzione. La proposta di legge è composta da 22 articoli e individua, tra l’altro, forme di cogestione, di partecipazione finanziaria, organizzativa e consultiva.
Rizzetto ha ricordato che “la partecipazione è da sempre una proposta della destra”, ma malgrado molti tentativi non era mai diventata realtà. Cosa che può invece accadere ora, grazie allo sforzo della Cisl: ‘’La Cisl ha raccolto 400mila firme per la sua proposta di iniziativa popolare e ci è sembrato corretto adottare questo come testo base, con i firmatari delle altre proposte che hanno acconsentito. Si tratta di una proposta molto trasversale che unisce maggioranza e opposizione”, ha spiegato ancora Rizzetto. Anche per il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, oggi ci sono le condizioni “per un’approvazione rapida della legge. Rappresenta un fatto epocale se non altro perché attua, dopo alcuni lustri, un articolo della Costituzione. Quella della partecipazione dei lavoratori agli utili delle aziende è sempre stata una battaglia storica della destra politica”.
A sua volta Maurizio Lupi ha ricordato che questa proposta di legge “si fonda su un principio fondamentale: la Repubblica è fondata sul lavoro e sul valore sociale dell’impresa e per essere attuato occorre, non una contrapposizione tra impresa e lavoratori ma una collaborazione, perché entrambi sono fondamentali al raggiungimento dell’unico obiettivo che è quello di creare il bene comune, creare ricchezza nel nostro Paese e dare la possibilità a tutti di evolversi e di crescere in una società che sia sempre di più a misura d’uomo”.
Stesso entusiasmo da Forza Italia. Paolo Barelli, presidente dei deputati di Fi, sottolinea che l’adozione, in Commissione Lavoro, della proposta di legge Cisl “ è un atto importante per la rapida approvazione del provvedimento. Come Forza Italia ne abbiamo condiviso i principi e i contenuti, scegliendo per questo di ritirare la proposta che avevamo presentato insieme a Fratelli d’Italia e Noi Moderati. Il nostro obiettivo è quello di favorire il diritto dei lavoratori di partecipare alle decisioni aziendali e agli utili delle imprese, rafforzando così anche la contrattazione collettiva”.
Si anche dalla Lega: “abbiamo sempre avuto al centro delle nostre politiche del lavoro la partecipazione dei lavoratori” spiega il capogruppo Giaccone, ricordando che nella scorsa legislatura era in ballo una proposta di legge a firma Molinari, poi defunta in seguito alla caduta del governo Draghi, e non ripresentata proprio perché il partito di Salvini oggi si riconosce perfettamente nel testo elaborato dalla Cisl.
Soddisfatto, ovviamente, Luigi Sbarra: “l’iniziativa di oggi è potenzialmente decisiva per dare concreta applicazione ad un principio costituzionale che riconosce il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a collaborare e a partecipare alla gestione, agli indirizzi e agli utili delle imprese. Grazie a tutti i gruppi parlamentari che hanno ritirato le loro proposte per convergere sul nostro testo base”, ha detto il leader di Via Po, rimarcando che “la cultura partecipativa incrocia tutte le grandi sfide che abbiamo davanti’’, dalla retribuzione alla contrattazione, al lavoro anche di donne e giovani, alla sicurezza, alla riduzione d’orario. ‘’Si apre una fase di rigenerazione del rapporto tra capitale e lavoro, lasciando alle spalle la cultura novecentesca del conflitto e dell’ideologia’’, ha concluso Sbarra, chiedendo ancora una volta che l’approvazione del testo, oltre che rapida, sia anche ‘’bipartisan’’.
N.P.