“Noi continuiamo a fare la nostra parte ma, anche sulla previdenza, non si può dire lo stesso della ministra e del governo”. Non usa giri di parole Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil, dopo l’incontro sulle pensioni in sede tecnica al ministero del Lavoro.
Il confronto tra le parti sociali e l’esecutivo – la ministra Maria Elvira Calderone non era presente – ha riguardato, nello specifico, i lavori gravosi usuranti e gravosi e le misure per le donne. Sui primi, specifica la sindacalista della Cgil, “abbiamo chiesto di allargare la platea dei lavori gravosi, anche attraverso un unico elenco, estendendo quella attualmente prevista per l’Ape Sociale, anche per i precoci. Inoltre, abbiamo sollecitato l’apertura di una riflessione sulla misura delle prestazioni, non solo sul diritto, per evitare penalizzazioni economiche sui trattamenti pensionistici. Sugli usuranti – prosegue Ghiglione – è necessario estendere il riconoscimento ad altri settori e professioni lavorative, rivendendo l’attuale meccanismo di riconoscimento del lavoro notturno”.
Sul versante delle lavoratrici, la Cgil ha ribadito l’urgenza di ” individuare criteri che diano risposte alle carriere discontinue e ai bassi salari anche attraverso il riconoscimento del lavoro di cura, in modo da garantire l’accesso senza penalizzazioni, e ripristinare opzione donna con i requisiti previgenti”. Per il sindacato di Corso d’Italia rimane un problema di fondo, ossia il metodo. Il confronto con le parti sociali, denuncia l’associazione guidata da Maurizio Landini, latita. Tutti gli impegni presi dal governo in campagna elettorale, prosegue la nota, a partire da 41 anni di servizio come criterio per accedere al trattamento di quiescenza, non sono altro che slogan. Ecco perché le pensioni saranno un tema centrale della manifestazione organizzata dalla Cgil per il 7 ottobre a Roma.
Un giudizio negativo arriva anche dalla Uil. Il sindacato di Pierpaolo Bombardieri accusa il prolungato silenzio del governo, reo di non aver dato “una sola indicazione” sulle pensioni per i lavori gravosi e le donne . “La Uil – si legge nella nota – ha nuovamente chiesto di utilizzare l`elenco dei lavori gravosi come uno degli strumenti per realizzare una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 62 anni. La Uil ha ribadito che bisogna ripristinare Opzione donna nella versione originale e renderla strutturale”.
Tutela previdenziale delle donne e lavori usuranti e gravosi sono stati gli argomenti affrontati oggi nel corso del nuovo incontro tecnico sulla previdenza tenutosi presso il Ministero del lavoro”. Lo dichiara il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga.
“La Cisl ha chiesto la proroga della pensione con opzione donna nel 2024 e 2025 senza l’appesantimento delle condizionalità previste dall’ultima legge di bilancio che ne ha fortemente condizionato l’accesso recuperando i requisiti anagrafici di 58/59 anni di età. Inoltre abbiamo ribadito la necessità di prevedere per le lavoratrici madri una riduzione dei requisiti di tutte le prestazioni pensionistiche di 12 mesi per figlio senza penalizzazioni sul calcolo. Per quanto riguarda i lavori gravosi e usuranti, servono, innanzitutto, semplificazioni rispetto alla procedura di accertamento dei requisiti dal momento che questa risulta ancora molto complessa e limita fortemente l’accesso alle prestazioni”. Queste le richieste avanzata dal sindacato guidato da Luigi Sbarra.
“E’ stata ribadita la necessità – ha detto il segretario confederale, Ignazio Ganga – di equiparare elenchi dei lavori gravosi per la pensione anticipata precoci e per l’Ape sociale dal momento che l’attuale distinzione è ingiusta e incomprensibile. Inoltre abbiamo chiesto di porre una particolare attenzione al lavoro notturno dal momento che le condizioni di accesso alla pensione usuranti per chi lo svolge prevedono regole particolarmente rigide che rappresentano una pesantissima barriera all’accesso. Infine, la Cisl ha anche chiesto di valorizzare a fini pensionistici il lavoro di cura”.
Il sindacato di Via Po’ fa sapere che il confronto proseguirà sempre in sede tecnica il 18 settembre. Successivamente la Commissione Tecnica consegnerà alla ministra Calderone la sintesi delle proposte in campo per avviare la fase conclusiva e politica del confronto anche in vista della legge di bilancio.
Tommaso Nutarelli