Nel terzo trimestre il prodotto interno americano ha segnato un aumento del 5%, percentuale rivista al rialzo dal 3,9% della precedente stima. E’ la crescita più sostenuta per il terzo trimestre dal 2003, sostenuta dal buon livello di spese per consumi e investimenti aziendali.
Il dato è nettamente migliore delle previsioni degli analisti, che attendevano un aumento del 4,3%. E’ quanto emerge dalla revisione finale del dato diffuso dal dipartimento al Commercio americano.
Nel secondo trimestre il Pil era cresciuto del 4,6%, dopo la contrazione del 2,1% del primo trimestre. Nell’intero 2012 la crescita era stata del 2,2%.
La revisione al rialzo del Pil, che appunto si è attestato al massimo in undici anni, sottolinea che l’economia americana poggia su fondamenta solide, nonostante le incertezze della congiuntura globale.
Questo sembra confermare le previsioni degli analisti secondo cui l’economia manterrà lo slancio necessario per chiudere il 2014 in rialzo superiore al 2%, dato su cui peserà la contrazione del primo trimestre. La Fed prevede un rialzo tra il 2,3 e il 2,4% (rivisto al rialzo dal 2-2,2% precedente durante la riunione del Fomc di dicembre).
La revisione al rialzo del Pil americano “mostra che nel terzo trimestre l’economia è migliorata al passo più rapido in oltre un decennio” e che la crescita “è in linea con una serie più ampia di indicatori, che segnalano passi avanti del mercato del lavoro, una maggiore sicurezza energetica e il continuo rallentamento della crescita dei costi della sanità”.
Come spiegato da Jason Furman, presidente del Council of Economic Advisers della Casa Bianca, i passi fatti per sostenere l’economia e per “costruire su nuove fondamenta hanno contribuito a rendere già il 2014 il migliore anno in termini di creazione di posti di lavoro dagli anni Novanta”.
Nel terzo trimestre il Pil ha segnato un aumento del 5%, meglio del 3,9% della prima stima e del 4,3% atteso dagli analisti.
L’anno in corso, ha detto Furman, “è stato un anno di svolta”, ma “c’è ancora lavoro da fare per garantire che tutti gli americani possano trarre beneficio dall’accelerazione della ripresa”.
F.P.
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