Contratti da rinnovare e grandi cambiamenti alle porte. È questo, in estrema sintesi, il quadro tracciato dal segretario generale della Uiltec, Paolo Pirani, per alcuni settori della sua categoria. Soprattutto, spiega Pirani, i rinnovi più delicati saranno quelli del comparto energetico, come petrolio, elettrico, gas e acqua, attraversati da un profondo rinnovamento, con il passaggio alle energie rinnovabili e all’affermazione di un modello di economia circolare. Una fase di transizione che non solo il sindacato deve sostenere, puntando sulla formazione e la qualità del lavoro, spiega il numero uno della Uiltec, ma anche dalla politica, troppo spesso miope e poca attenta a leggere le nuove sfide come un’opportunità.
Pirani ci troviamo agli inizi di una stagione di rinnovi contrattuali. A che punto sono le trattative?
Ci troviamo in una fase molto delicata per il rinnovo dei contratti di settori strategici, come quello del petrolio, elettrico e gas-acqua. Abbiamo un calendario di incontri e speriamo di arrivare al più presto a una fumata bianca, facendo affidamento a tutta una seria di buone prassi che in passato ci hanno portato a siglare rinnovi importanti. Il buon esito di queste trattative dovrebbe rappresentare anche il viatico per altri settori dell’industria.
Altri contratti sono già stati firmati e altri, oltre a quelli che ha citato, aspettano di essere rinnovati.
Certamente. Abbiamo portato a casa il rinnovo del contratto chimico-farmaceutico e altri sono in attesa di rinnovo, come la gomma-plastica, il tessile e l’occhialeria che rappresentano un grande fetta di quel segmento produttivo che indentifichiamo con il made in Italy.
Su quali aspetti si stanno contrando le trattative?
Stiamo lavorando sulla parte normativa e quella salariale. Uno dei grandi problemi del nostro mercato del lavoro sono i bassi salari dei lavoratori. Attraverso questi rinnovi vogliamo dare un segnale di discontinuità.
Secondo lei c’è un elemento centrale che accomuna i rinnovi di questi tre settori?
Stiamo parlando di comparti che sono alle soglie di un cambiamento epocale. Il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, così come l’attenzione crescente a un modello di energia circolare richiedono strumenti contrattuali capaci di governare questi processi.
Una sorta di contrattazione d’anticipo?
Si una contrattazione che sappia valorizzare la qualità del lavoro, che punti sulla formazione per permettere ai lavoratori di sapere affrontare le innovazioni tecnologiche e non subirle.
I vari settori come stanno rispondendo a queste sfide?
In modo estremamente positivo. Abbiamo tutti gli elementi per poter affrontare al meglio le sfide che ci attendono. Questo grazie anche a un lavoro proficuo portato avanti dal sindacato e dal mono delle imprese.
E la politica come si è comportata?
Sino a questo punto c’è stato un atteggiamento che definirei estraneo da parte della politica. C’è stata troppa attenzione all’immediato e non una visione di lungo raggio. Quello che bisogna capire è che abbiamo davanti non solo una grande sfida, ma soprattutto una grande opportunità. E per far questo bisogna recuperare quello spirito che ha contraddistinto l’Italia del boom economico.
Crede che dal nuovo esecutivo ci sarà maggiore attenzione su questi temi?
Ancora è presto per fare bilanci. Ovviamente quello che spero è che ci sia un cambio di passo verso settori strategici, capaci innovare e far crescere il paese.
Tommaso Nutarelli