Poste ha chiuso il 2023 con un utile netto in crescita del 22,1% su base annua, a 1,9 miliardi.
I ricavi sono stati in crescita del 5,4% a 12 miliardi, con un solido contributo da pagamenti e servizi finanziari. Il risultato operativo (ebit) si è attestato a livelli record per l’anno 2023, pari a 2,62 miliardi (+9,4% rispetto al 2022), più che raddoppiato rispetto al livello del 2017 e in linea con la guidance del 2023 pari a 2,60 miliardi.
“La crescita rilevante dei ricavi del Gruppo Poste Italiane nel 2023 è un fatto che la Cisl Poste giudica molto positivamente anche perché è frutto oltre che delle indubbie capacità dell’attuale management, della professionalità e dei sacrifici quotidiani in tutti i servizi di migliaia di lavoratori postali”. È quanto sottolinea il segretario generale della Slp-Cisl, Raffaele Roscigno. “Ci aspettiamo adesso nel nuovo piano industriale di Poste Italiane, che sarà presentato il 20 marzo, una redistribuzione dei profitti ed un riconoscimento concreto per tutti i lavoratori postali”.
“Il vero banco di prova – secondo il sindacalista – è in tal senso la trattativa già in corso per il nuovo contratto del gruppo”, riguardante circa 120mila lavoratori e è scaduto da un paio di mesi, “che ha un punto fermo nella nostra piattaforma unitaria, finalizzata a migliorare l’impianto normativo attuale, con la richiesta di un aumento salariale di 260 euro al mese e facendo diventare centrale in Poste Italiane il tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione ed agli utili aziendali. Un obiettivo per la Slp Cisl Poste alternativo ad ogni disegno di ulteriore privatizzazione dell’azienda”.
e.m.