Una quarantina di lavoratori della Fincantieri ha presidiato oggi il cavalcavia della Palombella durante il passaggio del Giro d’Italia della tappa partita stamane da Castelfidardo. “Nessun blocco della corsa, né iniziative eclatanti (come è avvenuto in passato con il blocco del porto o della ferrovia) ma una manifestazione di visibilità per attirare l’attenzione sul futuro dello stabilimento anconetano” spiega il segretario della Fiom Cgil Gouseppe Ciarrocchi. I manifestanti hanno esposto tre striscioni: “Difendere l’arsenale (l’antico nome del cantiere di Ancona)”, “Mai domi” e “Costruiamo belle navi, lasciateci continuare”.
Con la consegna dell’ultima commessa, il 2 maggio scorso, per la maggior parte dei circa 500 dipendenti del sito, è cominciata la cassa integrazione a zero ore. Lavoratori e sindacati attendono la presentazione del piano industriale nel comitato consultivo a Roma il 23 maggio prossimo. Secondo alcune indiscrezioni – anticipate oggi dal Carlino Ancona – lo stabilimento marchigiano dovrebbe salvarsi, mentre avrebbero situazioni più difficili, con la prospettiva di un ridimensionamento, quello di Castellammare di Stabia e uno di quelli liguri (Sestri Ponente o Riva Trigoso). Restano strategici per il gruppo Monfalcone, Marghera e Muggiano (La Spezia). (LF)
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