Le modalità di superamento del Reddito di cittadinanza sono state rese “chiare e definite sin da subito” dal governo, senza che nessuno possa “sostenere la sussistenza di nessuna situazione di incertezza o di abbandono dei nuclei familiari e delle persone che percepivano il reddito di cittadinanza”. Lo ha affermato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone rispondendo, al question time alla Camera, ad una domanda sul Reddito di cittadinanza, respingendo l’ipotesi che vi siano incertezze normative.
“Come noto le previsioni la legge di bilancio del 2023 prevedevano il generale riconoscimento del reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023, ferme restando le deroghe, anche queste espressamente previste dalla legge per i nuclei più vulnerabili, la presa in carico dei servizi sociali, il riconoscimento di sette mesi”, ha spiegato.
“L`Inps ha contribuito a fare chiarezza sulla dinamica in atto per i percettori del reddito di cittadinanza”. Calderone inoltre ha ricordato “che limite di sette mesi” sul Rdc “non si applica per coloro che vengono presi in carico dei servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro”. E che “i nuclei familiari con persone disabili minorenni o persone con almeno sessant`anni di età che continueranno a percepire il reddito fino al 31 dicembre 2023, senza soluzione di continuità. Ritengo, in definitiva, che non vi sia alcuna incertezza normativa”, ha affermato.
Il ministro ha anche rimarcato che sarà attivo “il supporto per la formazione lavoro” e, dal 1 gennaio 2024, l`assegno di inclusione, assieme all’help desk dedicato sul sito del ministero.
Con gli operatori dei comuni e degli ambiti territoriali “stiamo lavorando in sinergia, con spirito di leale collaborazione a tutti livelli istituzionali per garantire servizi sempre più efficaci ed efficienti e tutti i soggetti stanno collaborando per garantire a ciascuno in relazione ai propri bisogni il beneficio economico, il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Senza dimenticare il ruolo rilevante che hanno oltre i centri per l`impiego anche i servizi privati.
Auspichiamo atteggiamenti responsabili almeno da parte di quelle forze di opposizione che hanno pubblicamente espresso non poche critiche sul reddito di cittadinanza di cui dovrebbero quindi accogliere con favore il superamento”, ha concluso.
Sono 112.000 i nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza che risultano “attivabili sul Patto del lavoro” e che dal primo settembre potranno usufruire di una delle misure di politiche attive per la formazione e il lavoro, ha proseguito la ministra
Per le persone “attivabili al lavoro” che percepiscono il Reddito di cittadinanza “dal primo settembre 2023 sarà attiva la specifica misura del supporto per la formazione e il lavoro – ha ricordato – fermo restando l’impianto delle politiche attive già previsto dal decreto 150”.
Calderone ha spiegato che tra i nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza “112mila sono attivabili sul Patto del lavoro e 35% di questi ultimi – ha precisato – risulta iscritto a una delle misure di politiche attive previste e quindi godrà del beneficio dal primo settembre. Questo è un obiettivo che il governo non intende mancare, perché è stato trascurato per anni da chi oggi, agitando gli animi, evoca disordini”.
Sulla questione relativa alla presa in carico presso i servizi sociali per continuare a percepire il reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre, “è stato chiarito che il limite temporale dei 7 mesi previsto in legge di Bilancio non si applica ai percettori del reddito che prima della scadenza di questo limite temporale sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro. Per questa platea i servizi sociali, non oltre il 31 ottobre 2023, dovranno comunicare all’Inps l’avvenuta presa in carico. In assenza di questa di questa comunicazione l’erogazione è sospesa, ma potrà essere riattivata. E’ evidente – ha rivendicato Calderone – una forte attenzione del governo nel garantire un sostegno continuo ai nuclei più vulnerabili, sino all’entrata in vigore del nuovo assegno di inclusione”.
tn