Salini Impregilo cambia nome e diventa Webuild, “più grande e più forte al servizio del Paese”. Questo il messaggio della campagna pubblicitaria che parte oggi nel giorno dell’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare il nuovo nome di un gruppo pronto a dare il suo contributo per riattivare l’economia italiana.
Il lancio del nuovo nome segna un’ulteriore tappa nel processo di evoluzione del gruppo, sempre più globale e con forte radicamento in Italia. Un processo di crescita per la società realizzato nell’ambito di Progetto Italia, anche grazie al supporto di Cdp Equity e dei principali istituti finanziari del Paese (Unicredit, Intesa SanPaolo, Banco BpM) e degli investitori che hanno creduto nel progetto.
Con l’unione di Salini Impregilo/Webuild e Astaldi, il nuovo gruppo arriverà a un backlog complessivo di 42,5 miliardi e creerà opportunità di crescita per le pmi italiane della filiera delle costruzioni: Salini Impregilo e Astaldi hanno acquistato presso fornitori del Paese per quasi 1.300 milioni nel biennio 2018/2019, e la sola Salini Impregilo ha lavorato nel 2019 con oltre 1.500 aziende, il 90% delle quali di piccole e medie dimensioni.
Il Gruppo Webuild, risultante dal progetto di integrazione con Astaldi, impiegherà circa 70mila lavoratori diretti e indiretti a livello globale, che arrivano a circa 130mila considerando l’intero indotto. Solo in Italia l’occupazione di Webuild post integrazione con Astaldi arriverà a contare 11mila dipendenti diretti ed indiretti (25mila considerando l’intero indotto).
Sfondo della campagna pubblicitaria sarà il nuovo ponte di Genova, che il gruppo sta realizzando insieme a Fincantieri a tempi record.
e.g.