Il ministro dell’interno Matteo Salvini, in tema di razzismo, ha dichiarato: “Ricordo che i reati commessi ogni giorno in Italia da immigrati sono circa 700, quasi un terzo del totale e questo è l’unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo”; ma in realtà sono circa 260 contro i 600 degli italiani. Almeno secondo l’ultimo Rapporto Istat del 2017: “Delitti, imputati e vittime dei reati. Una lettura integrata delle fonti sulla criminalità e giustizia “.
Ma cosa si intende per “reati commessi”? Per commettere un reato, si deve sicuramente violare la legge. Ma per sapere se è stato effettivamente commesso il reato, è necessaria un’indagine, un processo e una condanna. Quindi i dati qui raccolti, presi dal rapporto Istat del 2017, fanno riferimento alle condanne definitive in Italia, precisamente dal 2000 al 2015.
Ma veniamo ai numeri. Secondo l’Istat, “la maggior parte dei condannati ha cittadinanza italiana (219.462 nel 2015), in una percentuale che si attesta intorno al 70 per cento nel periodo considerato, anche se tale percentuale è diminuita nel tempo”.
Per quanto riguarda quindi le proporzioni, il capo del Viminale ha ragione quando dice che i reati commessi ogni giorno in Italia da immigrati sono “quasi un terzo del totale”. Difatti, se la parte di condannati italiana si attesta al 70%, la rimanente straniera è del 30%: “I condannati stranieri sono la controparte di quelli italiani, e la loro percentuale – sottolinea l’Istat – risulta sostanzialmente stabile intorno al 30 per cento, con lievi variazioni nei primissimi anni.”
Calcolatrice alla mano, nel 2015 i condannati stranieri con sentenza irrevocabile sono circa 95.088, circa 260 al giorno, contro i 219.462 condannati italiani, cioè circa 600 al giorno; e questo è l’unico vero allarme reale contro cui da ministro dovrebbe combattere.
Emanuele Ghiani