I Cobas confermano lo sciopero della scuola per il 17 maggio “contro la regionalizzazione dell’istruzione, ma anche per un contratto con aumenti salariali che recuperino almeno il 20% di salario reale perso negli ultimi anni; per l’assunzione di tutti i precari con 36 mesi di servizio; per l’aumento degli organici ATA; per dire no all’Invalsi come strumento di valutazione delle scuole, dei docenti e degli studenti, inseguendo la disastrosa ‘didattica delle competenze’, e no ai sorteggi che ridicolizzano l’Esame di Stato”.
“I sindacati-scuola della Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – ricorda Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS – hanno accettato il pacchetto di fuffa propinato loro dal presidente del Consiglio Conte ed hanno revocato lo sciopero indetto insieme a noi e ad altri sindacati per il 17 maggio. Particolarmente clamorosa è stata l’accettazione da parte dei Cinque delle promesse sul punto fondamentale dello sciopero, la regionalizzazione. Fuffa totale è anche il punto sulla vicenda contrattuale e salariale. Fuffa al 100% anche per gli ATA, niente sulla carenza degli organici, niente sui sovraccarichi di lavoro, sugli stipendi da fame, sugli orari e sulle mansioni, ma solo una promessa di ulteriore gerarchizzazione, in particolare verso i DSGA. L’unico punto dove lo sforzo truffaldino è un po’ più sofisticato è quello riguardante la stabilizzazione dei precari, laddove si promettono in futuro percorsi privilegiati per chi ha i 36 mesi di insegnamento, ma per il qui ed ora si parla solo di concorsi ‘riservati selettivi’, ben sapendo che percorsi del genere ‘selettivi’ sono già stati attivati per i prossimi mesi.
“Invitiamo a scioperare con noi anche gli iscritti dei Cinque davvero intenzionati a battersi contro la distruttiva regionalizzazione, oltre che per un contratto con consistenti recuperi salariali e per l’assunzione stabile di tutti i precari.
Nella stessa giornata, insieme ad altre organizzazioni che hanno mantenuto lo sciopero per il 17 maggio e ad associazioni che si battono contro la regionalizzazione, effettueremo una manifestazione nazionale a Roma a Montecitorio, di fronte al Parlamento a partire dalle ore 10. Manifestazioni regionali si terranno a Bologna e a Napoli”, conclude Bernocchi.
e.g.