È in via di pubblicazione il Decreto-legge “salva-infrazioni”, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 7 giugno scorso, contenente anche disposizioni di interesse del ministero dell’Istruzione e del Merito che riguardano il riconoscimento del servizio svolto prima dell’immissione in ruolo e l’estensione del beneficio della Card Docenti di 500 euro per l’aggiornamento professionale al personale insegnante assunto con contratto di supplenza annuale fino al 31 agosto, finora escluso da tale beneficio.. Soddisfazione da parte della Flc Cgil, che parla di “due importanti novità per i lavoratori precari della scuola, che sono state oggetto per anni di contenzioso legale per affermare la parità di trattamento tra personale precario e personale di ruolo”.
Tuttavia “la norma, in sede di conversione in legge, va assolutamente migliorata per superare completamente la discriminazione nei confronti delle precarie e dei precari”. In particolare, per quanto riguarda l’estensione della Card Docenti ai docenti precari, il sindacato sottolinea che “dalla norma restano ingiustamente esclusi i docenti con supplenza fino al 30 giugno, il personale educativo e tutto il personale ATA. Una disparità di trattamento a cui bisogna porre rimedio”. La seconda norma, quella relativa al riconoscimento integrale del servizio ‘pre-ruolo’ ai fini della ricostruzione di carriera, sia per il personale docente che per quello ATA, senza alcuna decurtazione, “mantiene alcuni elementi discriminatori e per molti versi peggiorativi l’attuale situazione. Innanzitutto – prosegue la Flc Cgil – perché la novità si applica solo ai neo immessi in ruolo a partire dall’anno scolastico 2023/2024 e poi perché dispone per i docenti che l’anno di servizio sia valido solo se prestato per 365 giorni e non più, come previsto dalla legge 124/99, per 180″.
per questi motivi, la Federazione Lavoratori della Conoscenza della Cgil richiede “che il decreto venga profondamente modificato per rimediare ai peggioramenti che introduce rispetto alla situazione attuale e all’introduzione di ulteriori differenziazioni e penalizzazioni che rischiano di aprire la strada ad un nuovo e diffuso contenzioso legale. Come Flc Cgil ci batteremo affinché, in sede di conversione in legge, ci sia il totale adeguamento alle norme del diritto europeo, con la definitiva eliminazione della disparità di trattamento tra il personale precario e quello di ruolo”.
e.m.