Seconda giornata di protesta per i lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico a Roma.
Dalle 9 di questa mattina la delegazione dei 50 operai partiti dalla Sardegna ha ripreso a battere per terra i caschetti per attirare l’attenzione e rimarcare il dissenso per il silenzio che riguarda la loro vertenza. Ieri c’era stato il “question time” alla Camera e le prese di posizioni di vari politici, dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro all’ex presidente della Regione Sardegna, il deputato del Pdl Mauro Pili.
“Oggi – annuncia il sindacalista Bruno Usai della Rsu Cgil – potrebbe esserci una convocazione, in ogni caso il presidio resta a oltranza perché attendiamo risposte concrete sul futuro della fabbrica”. Dello stesso avviso anche Massimo Cara della Rsu Cisl: “Si prosegue con la protesta a oltranza, chiediamo risposte concrete dal Governo. Anche oggi una nostra delegazione cercherà di incontrare i parlamentari”.
A dare sostegno ai lavoratori sono arrivati stamattina dalla Sardegna otto sindaci ed il presidente della Provincia di Carbonia-Iglesias, Salvatore Cherchi. “Manifestiamo con i lavoratori in attesa che arrivi la convocazione dal Ministero – fa sapere Franco Porcu, sindaco di Villamassargia e portavoce della delegazione – che potrebbe essere in giornata. In ogni caso sosteniamo la vertenza che diventa fondamentale per il futuro del Sulcis Iglesiente”. (LF)
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