Si è svolto oggi, preso la sede nazionale della CNA a Roma, l’incontro di presentazione della piattaforma per il del contratto collettivo nazionale di lavoro Artigiani Area Meccanica per il quadriennio 2023-2026, alla presenza dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm.
Nell’illustrare le richieste per la parte economica e normativa la delegazione sindacale unitaria ha sottolineato, vista la particolare contingenza economica, la necessità di condurre un negoziato in tempi serrati al fine di raggiungere rapidamente un’intesa per un comparto particolarmente rilevante per la manifattura italiana che coinvolge circa 123.000 imprese e 505.000 lavoratori.
Gli adeguamenti dei minimi salariali sono urgenti con un’inflazione ancora intorno all’8%, il trend di aumenti avvenuti in tutti in tutti i contratti del settore metalmeccanico deve coinvolgere anche il comparto dell’artigianato. Al termine dell’incontro si è convenuta la prosecuzione del negoziato per il 21 settembre 2023.
Durante l’incontro Roberto Benaglia, segretario generale della Fim-Cisl ha sottolineato come ” Il rinnovo del contratto nazionale del settore artigiano metalmeccanico, è una nuova e ulteriore occasione per ribadire la capacità delle relazioni sindacali di dare risposte adeguate ai bisogni dei lavoratori.” Per il numero uno dei meccanici della Fim è necessario “recuperare il potere di acquisto dei salari anche in questo settore, creare competenze e percorsi di valorizzazione dei giovani e di attrazione delle professionalità, rafforzare un welfare ricco di tutele sono gli obiettivi che in un negoziato, che vogliamo agile e produttivo, il nostro sindacato perseguirà”.
“L’obiettivo della piattaforma è unire le lavoratrici e i lavoratori, a partire dagli aspetti salariali, applicando l’articolo 36 della nostra Costituzione”, ha detto Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil. ” È urgente riallineare le retribuzioni dell’intero settore metalmeccanico e impedire la competizione tra le lavoratrici e i lavoratori – ha ribadito De Palma – che penalizzano soprattutto quelli del settore degli artigiani, spesso operanti nelle stesse filiere produttive, rispetto a quelli della piccola e grande industria. Il rinnovo del CCNL di questo comparto è importante per rimettere al centro della discussione nel Paese il ruolo strategico della manifattura metalmeccanica, come richiesto con forza dai lavoratori metalmeccanici nelle iniziative di questi giorni”.
Infine Rocco Palombella, segretario generale della Uilm-Uil, ha messo in risalto l’importanza di “rinnovare il contratto dei lavoratori di una parte cruciale del nostro settore, rappresentata dalle piccole imprese che sono l’ossatura fondamentale industriale del nostro Paese”. Per il leader della Uilm “uno dei nostri punti fondamentali saranno gli aumenti salariali per affrontare le difficoltà causate dall’alta inflazione e dal carovita. Non possiamo sottovalutare l’importanza del contratto che non può essere considerato un costo per le aziende ma la costruzione di un modello di diritti, innovazioni, relazioni, riconoscimento delle professionalità e della centralità del lavoro artigiano”. “Possiamo e dobbiamo far sentire più forte la voce per valorizzare i lavoratori di questa importante parte del nostro settore, il vero Made in Italy che dovrà affrontare la sfida epocale della transizione ecologica” ha concluso.
tn