“Un arretramento inaccettabile dal territorio, frutto di un provvedimento sbagliato”: è il messaggio che arriva dalla giornata di mobilitazione delle prefetture, coinvolte dal processo di riordino del ministero dell’Interno.
“Ventitré assemblee – hanno spiegato Fp Cgil, Cisl Fp, e Uil Pa -, tante quante sono le prefetture che subiranno l’accorpamento, nel corso delle quali si è denunciato come lo schema di decreto sul riordino del Viminale renda evidente il ritiro dello Stato dal territorio, in un momento di massima emergenza in materia di gestione dell`immigrazione, della sicurezza e del controllo del territorio. Pensare di accorpare ventitré Prefetture significa togliere capacità di intervento allo Stato e ridurre importanti servizi ai cittadini”. Secondo i sindacati, quanto previsto dal decreto “non tiene conto della realtà sociale, economica, geografica del nostro paese che necessità di una diffusa rete di presenza dello Stato in stretto coordinamento con i governi locali, per garantire quel sistema dei servizi pubblici che rende civile una comunità nazionale e che sempre più viene messo in discussione da scelte politiche che ne riducono l’efficacia”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa puntano il dito contro un governo che “a dispetto degli annunci, adotta misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio, disinteressandosi completamente dei lavoratori delle Prefetture, dei quali nello schema di decreto non si parla minimamente, ma soprattutto dei cittadini e delle comunità locali, che saranno lasciati più soli”.
“La riorganizzazione dei servizi sul territorio – hanno concluso Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa – non si fa smantellando lo Stato e lasciando nell`incertezza il personale che serve a garantire coesione sociale, integrazione e convivenza civile. Per questo daremo seguito alla mobilitazione perché è necessario cambiare il provvedimento: si taglino i veri sprechi, i doppioni, le consulenze ma non si taglino i servizi e gli uffici”.