In occasione dell’inaugurazione del SolarExpo mercoledì 9 maggio, a Verona, una delegazione di lavoratori della filiera del fotovoltaico, insieme a Fim Fiom Uilm, terranno un presidio per promuovere lo sviluppo del fotovoltaico e quello delle altre fonti rinnovabili.
I sindacati sostengono che il fotovoltaico rappresenti il futuro perché riduce la dipendenza dalle fonti fossili; promuove uno sviluppo economico e occupazionale in settori innovativi, occupa complessivamente attorno ai 100mila addetti. Inoltre, sostengono, “l’industria del fototvoltaico aiutare il paese ad uscire dalla crisi, sviluppando una filiera tecnologica che, oltre a far raggiungere presto la parità di costo con le fonti tradizionali per i fabbisogni del mercato interno, può produrre componenti e impianti da esportare, a partire dal bacino del Mediterraneo”. Fim, Fiom e Uilm dicono anche che “non è vero che gli incentivi fanno aumentare le bollette elettriche, infatti è ormai riconosciuto da tutti che le rinnovabili fanno diminuire il costo dell’energia nel picco diurno della domanda elettrica.”
Per i sindacati “si colpisce sempre il settore del fotovoltaico, cambiando in continuazione le normative, togliendo certezze agli investitori e mettendo in crisi diverse aziende con cassa integrazione e chiusure per tutelare interessi forti che pesano molto”. I sindacati chiedono quindi che i decreti sul 5° conto energia e sulle altre rinnovabili non fotovoltaiche, siano radicalmente cambiati. In particolare i sindacati propongono che non si riducano drasticamente le risorse per gli incentivi; un quadro di regole certe valide per un certo numero di anni che favorisca uno sviluppo equilibrato del settore e della filiera industriale; regole per la tutela dei produttori europei dalla concorrenza sleale che puntino sulla certificazione della qualità e ripristinare una premialità per i componenti effettivamente prodotti nella Unione Europea, il ripristino della possibilità di cumulo degli incentivi con quelli per la sostituzione delle coperture in amianto e la semplificazione delle procedure autorizzative”.(LF)
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