“Speriamo che il dato odierno sulla produzione industriale si confermi nei prossimi mesi. Comunque è sicuramente positivo”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi parlando a margine dell’assemblea dell’Unione Industriale Torino. “C’è un clima nuovo ma parlare di ripresa è ancora un po’ arrischiato. Un po’ di dati positivi comunque ci sono”, ha aggiunto Squinzi.
“È fondamentale che il paese investa ogni risorsa possibile e immaginabile, e magari anche qualcosa in più, sfruttando la flessibilità con l’Europa, sul fronte delle infrastrutture. I 17 miliardi che ora sembrano diventati 20, non è ancora ben chiaro – ha detto – devono essere la priorità assoluta per il paese perché abbiamo un deficit infrastrutturale che non tocca solo le strade ma anche i porti, gli aeroporti, la banda larga e via dicendo. Serve un salto in avanti dal punto di vista strutturale. Abbiamo perso 800-900 mila posti di lavoro in edilizia nel corso degli ultimi anni – ha detto Squinzi – e bisogna far ripartire edilizia abitativa. La priorità assoluta è mettere tutte le risorse possibili e immaginabili e di più se si potranno usare margini di flessibilità europea su questo discorso. Occorre mettere soldi in più sugli incentivi per la ricerca e l’innovazione che devono essere sicuramente fattori di traino per tutto il paese”.
“A me – ha concluso – andrebbe bene continuare a pagare le tasse che sto pagando adesso, se però venisse implementata con decisione la spending review. È quello che manca: ci sono ancora partite aperte come quella dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione. È vero che alcuni sono stati pagati ma ne rimangono ancora molti, non è chiaro quanto. Le stime sono di 80-100 miliardi. Abbiamo tutta una serie di cose da fare ma è importante concentrare i nostri sforzi su alcune di queste”. “La riforma della pubblica amministrazione, nel senso di una sua semplificazione -ha aggiunto Squinzi- è la madre di tutte le riforme, se non facciamo questo non cambieremo la situazione”.
In quanto al Jobs Act, Squinzi ha spiegato che e’ stato un passo in avanti e occorre ringraziare il governo per questa spinta nella giusta direzione che riduce il gap con gli altri paesi” ma il presidente di Confindustria ha anche sottolineato due decreti a suo parere problematici. “Il decreto sulla class action sarebbe devastante per le imprese che operano in Italia se confermato nella sua versione iniziale – ha detto Squinzi – e lo stesso vale per il decreto sui reati eco-ambientali”.
“Il governo – ha infine sottolineato Squinzi – sappia che noi di Confindustria saremo sempre al suo fianco nel processo delle riforme perché il paese ne ha un bisogno formidabile. L’Italia deve tornare a essere un paese normale, in cui ci sia la certezza del diritto, in cui i tempi per le autorizzazioni siano ragionevoli, dove ci sia stabilità politica e io sono personalmente a favore delle riforme politico-istituzionali che portano stabilità e governabilità”.