Secondo il segretario confederale della Cgil Serena Sorrentino, l’andata a regime della Naspi rischia di creare un consistente numero di nuovi poveri: “sono i lavoratori stagionali e discontinui del turismo, dell’industria alimentare e dello spettacolo”. Si tratta di diverse centinaia di migliaia di addetti, penalizzati, secondo la segretaria, dalla nuova indennità di disoccupazione che non riconosce la strutturalità della loro condizione lavorativa, non a loro imputabile.
Una via di uscita, suggerisce Sorrentino, potrebbe essere un correttivo da introdurre alla legge di stabilità, percorso” non semplice” tenuto conto dell’assenza di risorse e della filosofia rigidamente assicurativa e “non solidaristica” che sembra aver ispirato tutti gli interventi del Governo in materia di ammortizzatori sociali.
“Avevamo segnalato al Governo che, come evidente nella legge delega, il nuovo meccanismo del calcolo della Naspi sarebbe stato penalizzante per i lavoratori discontinui, – sottolinea Sorrentino – proprio quelli che Renzi voleva portare in serie A e che si ritrovano ora con meno tutele”. È quanto ha dichiarato la scorsa settimana il segretario confederale della Cgil Serena Sorrentino.”
“La Cgil – prosegue – si era già espressa nel corso dell’audizione in Commissione Lavoro di Camera e Senato sul decreto 148/15, occasione in cui aveva chiesto modifiche per la Naspi proprio in relazione ai lavoratori stagionali, che saranno ‘strutturalmente’ penalizzati”.
Per Sorrentino “il fatto stesso che il Sottosegretario Bellanova sia intervenuto per colmare il disagio prodotto dalla riforma per il 2015 dimostra che il Governo è consapevole del problema. Basterebbe correggere la norma generale sulla Naspi, dando una risposta sia agli stagionali che ai lavoratori più precari con un’indennità per la disoccupazione realmente universale”.
Se non sarà così, secondo il segretario confederale Cgil, avremo un caso molto simile a quello degli esodati, determinato non da scelte dei lavoratori ma dal tipo di attività che svolgono, che ha un carattere “periodico ma ricorrente”.
“La Cgil – conclude Sorrentino – in molti territori sta raccogliendo le firme di cittadini e lavoratori e si stanno organizzando presidi in tutte le realtà per chiedere un intervento che sani questa discriminazione inspiegabile”.