Un accordo di transizione con Stellantis è “necessario affinché in Italia ci sia un rilancio produttivo e si aumenti la produzione di auto, dei modelli innovativi, tenendo insieme e accompagnando nel processo di riconversione l’indotto del Paese”. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine dell’incontro con i sindacati su automotive, settore degli elettrodomestici ed ex Ilva.
“L`industria italiana nasce sull`industria dell`auto – ha detto – crediamo si debba raggiungere un accordo di transizione con Stellantis. L`Italia è il Paese con il delta maggiore tra quello che viene prodotto e quello che assorbe il mercato italiano”.
Urso ha ricordato che gli ultimi incentivi sono andati per l`80% ad auto prodotte all`estero, di cui il 40% a Stellantis. La metà di questa percentuale a vetture prodotte all`estero. “Le condizioni di mercato sono tali – haa ggiunto – che c`è lo spazio per una seconda, una terza e una quarta casa automobilistica, soprattutto sull`elettrico”.
Per il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, al termine dell’incontro al Mimit, “lo stato di emergenza dell’industria metalmeccanica è confermata dalla convocazione del ministero. Noi – prosegue – confermiamo lo sciopero di 4 ore del 7 e 10 luglio. Da Stellantis, al settore degli elettrodomestici e all’ex Ilva siamo in una situazione di incertezza. Abbiamo bisogno di un intervento del Governo sui singoli settori, a partire dalla garanzia che riguarda l’occupazione. Abbiamo chiesto un confronto a Stellantis. Oggi il ministro Urso ha detto che vorrebbe trovare un’intesa entro agosto”.
“Al tavolo ci siamo per garantire i lavoratori – ha aggiunto – sull’ex Ilva oggi non abbiamo un interlocutore su piano industriale e occupazionale. I comportamenti dell’azienda sono inaccettabili. Vediamo a rischio la situazione della siderurgia”.
E.G.