La Cgil di Torino ha preso le distanze dall’iniziativa organizzata oggi all’Unione Industriale di Torino con tutte le categorie produttive e un pezzo del mondo sindacale per dire sì alla Torino Lione.
“E’ necessario investire su opere utili ed immediatamente cantierabili agendo in funzione di priorità sociali, quali ad esempio la mobilità sostenibile e la messa in sicurezza del territorio”, ha spiegato in una nota la Cgil torinese, esprimendo preoccupazione per il “declino del nostro territorio”.
La Cgil di Torino ritiene “sbagliato focalizzare ogni attenzione sulle grandi infrastrutture di trasporto, senza mettere in campo investimenti pubblici e privati per creare buona occupazione e per consentire alle aziende già insediate di rimanere sul nostro territorio o attrarne altre. I tentativi messi in atto finora, a partire da Open for Business promosso dal comune di Torino, si sono dimostrati del tutto inadeguati”.
“Siamo preoccupati per i lavoratori che oggi operano nei cantieri per la Tav, che in caso di blocco dell’opera rischiano di perdere il posto di lavoro; ma il duro colpo subito dal comparto dell’edilizia in questi anni di crisi può trovare occasioni di occupazione in altre attività, a partire dal riuso degli spazi urbani, dalla messa a norma e dall’efficientamento energetico degli edifici (a partire da quelli pubblici), dall’intervento sull’assetto idrogeologico del territorio. La discussione di questi giorni intorno alla Tav ci sembra più un pretesto per posizionamenti di carattere politico, locale e nazionale, che non una vera discussione sul futuro del nostro territorio”, ha concluso Cgil.