Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le Rsu ed i rappresentanti di British Telecom Italia si sono incontrati per un confronto sull’andamento aziendale ed il piano industriale, in particolare per quanto riguarda l’impatto della ristrutturazione aziendale sui lavoratori.
L’azienda ha rappresentato lo stato economico e finanziario del settore delle Tlc, esaminando in maniera dettagliata tutti i fattori che in questi ultimi anni hanno rallentato il processo di ristrutturazione intrapreso: la crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria Covid19, l’aumento dei costi dei semiconduttori, la guerra con conseguente aumento del costo dell’energia. Per rispondere a questi fattori, la multinazionale inglese ha avviato un percorso di trasformazione che ha portato la fusione fra diverse aree di business per traghettare l’azienda, entro il 2026, al raggiungimento di un equilibrio finanziario. BT punta ad un nuovo modello organizzativo più semplice e snello dismettendo attività non più attuali (rete legacy) e puntando su altre di maggiore prospettiva (modernizzazione IT, cibersecurity, mercato cloud). La riorganizzazione attuata a livello global avrà impatti consistenti anche in Italia, e pertanto l’azienda ha dichiarato che metterà in campo ogni azione finalizzata a raggiungere gli obiettivi di equilibrio finanziario fissati.
Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno espresso grande preoccupazione “innanzi all’ennesima azienda del settore che, a fronte della contrazione dei ricavi, dichiara la propria volontà di avviare iniziative volte al contenimento dei costi, con pesanti impatti sulle lavoratrici e sui lavoratori”.
e.m.