Avranno avuto anche disaccordi, come è lecito aspettarsi, ma il principale sindacato americano dell’auto ha lodato la “ricca eredità” lasciata da Sergio Marchionne, l’uomo che dal vertice di Fiat ha preso il controllo di Chrysler realizzandone una scalata che ha portato alla nascita di Fiat Chrysler Automobiles.
Nel giorno dell’annuncio del decesso del top manager italo-canadese, Gary Jones, presidente di Uaw, ha fatto riferimento ad alcuni dei marchi dell’azienda ricordando che nel momento peggiore dell’ultima recessione, quella del 2008, “Chrysler, Dodge, Jeep e RAM si trovavano in una situazione pericolosa. Lavorando con i membri Uaw, la rinascita di Fca si è realizzata anche se molti dubitavano che ci sarebbe stata”.
Il successore di Dennis Williams, molto vicino a Marchionne, ha spiegato che “come in tutte le relazioni tra il mondo del lavoro e il management, ci sono stati scontri e disaccordi” ma “nonostante la strada accidentata e le ferite subite lungo il percorso, alla fine, quando si guarderà all’eredità da lui lasciata si potrà dire che il sole non stava tramontando quando lui ha lasciato l’azienda ma stava piuttosto sorgendo. Questo sarà ricordato per molto tempo”.
Alle parole di Jones si sono aggiunte quelle della vicepresidente del sindacato, Cindy Estrada, a capo delle relazioni con Fca. Secondo lei “i membri di Uaw Fca riconoscono che Sergio Marchionne ha aiutato a creare un’azienda in espansione che fornisce stabilità occupazionale e certezza per le rispettive famiglie ogni giorno. Non siamo sempre stati d’accordo. Avremo anche avuto discussioni accese ai tavoli dei negoziati ma Sergio Marchionne non ha mai abbandonato il suo impegno nei confronti dell’iter della contrattazione collettiva anche se lui non era d’accordo con i membri [del sindacato]. Per i nostri iscritti, il successo della sua visione ha cambiato la vita della gente.”