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Ue, approvata garanzia per l’Italia su moratoria debiti delle Pmi

redazione
Marzo26/ 2020

La Commissione europea ha approvato, oggi a Bruxelles, il regime di garanzia concessa dallo Stato italiano per sostenere le piccole e medie imprese colpite dall’emergenza del coronavirus, con una moratoria dei debiti contratti presso le banche. Il regime è stato notificato dall’Italia e approvato a norma del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19, che era stato adottato dalla Commissione il 19 marzo 2020.

La Commissione ha accertato che “le misure sono necessarie, opportune e proporzionate a quanto occorre per porre rimedio al grave turbamento dell’economia di uno Stato membro”, come prescrive il quadro temporaneo, e rispettano una serie di condizioni specifiche da esso previste.

La moratoria per le Pmi interessa i rimborsi dei prestiti sotto forma di scoperti di conto, anticipi bancari, prestiti puntuali (“bullet”) con rimborso integrale alla scadenza, mutui ipotecari e leasing. Scopo della misura è alleviare temporaneamente l’onere finanziario che pesa sulle Pmi colpite duramente dagli effetti economici dell’emergenza del coronavirus.
L’intento è mettere liquidità a disposizione delle Pmi per aiutarle a preservare i posti di lavoro e a proseguire l’attività nonostante la difficile situazione dovuta alla pandemia in atto.

La Commissione ha constatato che la misura italiana è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. Una nota dell’Esecutivo Ue constata che, in particolare, “la copertura della garanzia riguarda una serie ben definita di esposizioni finanziarie ed è limitata nel tempo: il regime resterà in vigore fino al 30 settembre 2020 e la garanzia si protrarrà per 18 mesi dopo la fine della moratoria”.

Inoltre, nota ancora la Commissione, “la garanzia copre gli obblighi di pagamento rientranti nella moratoria e il rischio assunto dallo Stato è limitato al 33 %” e che “in ogni caso, gli intermediari finanziari sono tenuti a tentare il recupero del credito in prima persona prima di ricorrere alla garanzia dello Stato”.

Un’altra condizione per assicurare che la misura vada a beneficio soltanto delle Pmi che incontrano difficoltà a causa della pandemia è che “i beneficiari ammissibili non devono aver avuto esposizioni deteriorate prima del 17 marzo 2020”, e devono altresì “certificare che la loro attività d’impresa ha risentito degli effetti economici dell’emergenza del coronavirus. In questo modo – sottolinea la Commissione – il sostegno potrà essere disponibile rapidamente e limitarsi ai soggetti che ne hanno reale bisogno in questa situazione senza precedenti”.

E.G.

redazione