“E` evidente che con il contratto a tutele crescenti i licenziamenti saranno più facili, a causa del superamento effettivo dell`art.18, e le disparità aumenteranno. Aspetti questi che il Governo avrebbe dovuto discutere con le organizzazioni sindacali e, invece, così non è stato.
Fortunatamente questo confronto c’e’ stato in Parlamento, con l’auspicio che quanto segnalato potrà entrare nel parere delle Commissioni”. Lo ha detto il segretario confederale dell’Ugl, Fiovo Bitti, in audizione presso la commissione Lavoro della Camera.
“I nuovi assunti – spiega il sindacalista – avranno meno tutele: potranno essere licenziati per motivi disciplinari senza valutazione del giudice che, vista anche l`assenza di riferimenti al contratto collettivo nazionale o ai regolamenti aziendali, non potrà valutare la sproporzione del licenziamento. Inoltre, avranno un`indennità parametrata sulla sola anzianità di servizio da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mesi, mentre per chi è già in servizio sarà da 12 a 24”.