“Forte soddisfazione” da parte della Uilca per l’approvazione del Decreto Legge per il salvataggio di Carige. L’ha espressa il un comunicato il segretario generale Uilca, Massimo Masi, che ha dichiarato: “Auspichiamo vivamente che i tre Commissari di Carige facciano in fretta a mettere in sicurezza la Banca. Spetta a loro dare indicazioni e fare proposte, dal nostro canto noi faremo, come sempre, la nostra parte per tutelare le lavoratrici e i lavoratori di Carige, che hanno pagato prezzi elevatissimi assieme alla clientela sana della banca”.
“Nei giorni scorsi – ha ricordato Masi – la Uilca aveva chiesto alle forze politiche presenti in Parlamento di approvare in fretta e senza apportare grosse modifiche il Decreto Legge per il salvataggio di Carige. La commissione Finanza ieri alla Camera ha approvato il Decreto con una sola modifica al testo originario: il ministro dell’Economia presenterà alle Camere ogni 4 mesi una relazione nella quale verranno indicati tutti i dettagli relativi ai grandi debitori di Carige, ovvero a chi ha accumulato debiti finiti ‘in sofferenza’ per un ammontare pari o superiore all’1% del patrimonio netto della banca. La Uilca esprime forte soddisfazione per questa scelta”.
Masi si trova inoltre “d’accordo con l’ordine del giorno presentato da Leu per la salvaguardia dei posti di lavoro in Carige”. Per quanto riguarda “gli stipendi dei manager, le pressioni commerciali, il divieto di elargizione di premi sulla vendita dei prodotti finanziari e il controllo e gli effetti derivanti delle cessioni dei rami d’azienda – ha dichiarato – evidenziamo che la Uilca, e credo tutto il sindacato del Credito, sono pronti ad affrontare queste tematiche in un contesto di ascolto e di proposte che potremmo fare sia alle forze che sorreggono il governo che alle commissioni parlamentari preposte in particolare con il Presidente della Commissione Pesco e il sottosegretario Villarosa”.
La Uilca, ha concluso Masi, è “contraria alle forzature e alle decisioni assunte senza un coinvolgimento di chi tutti i giorni opera sul campo, come è contraria a manovre che poco hanno a che fare con gli strumenti messi a disposizione dai contratti, dalle leggi e dagli accordi”.
TN