L’Unione degli universitari (Udu) ha aderito alla mobilitazione del 13 ottobre lanciata dalla Rete degli studenti medi per chiedere un rinnovamento della scuola “affinché possa tornare a essere un reale luogo di inclusione e ascensore sociale nel nostro paese”.
“Viviamo e ci formiamo in un paese che considera l’istruzione un fardello, invece che un capitolo di investimento – spiega Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Udu -. Come per la scuola, anche l’università pubblica, in modo ancora più eclatante, non è in grado ormai da anni di essere un luogo di inclusione in cui le disuguaglianze si appianino anziché essere acuite”.
Tra i problemi maggiori c’è poi quello dell’accesso alle facoltà a numero chiuso, “un’ingiustificabile selezione all’accesso” che secondo Marchetti nega a migliaia di studenti la possibilità di iscriversi alla facoltà scelta.
“In questi anni, di fronte alla sordità di politica e istituzioni, abbiamo cercato di smontare questo sistema facendo valere la legge e ottenendo vittorie sempre più importanti, con l’effetto domino sui numeri programmati di Milano, Firenze e Roma. Ora chiediamo al ministero e al governo di assumersi le proprie responsabilità e di affrontare la questione una volta per tutte, aprendo un tavolo di confronto con noi”, conclude la coordinatrice Udu.
E. M.