Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto legislativo che attua la Direttiva Europea in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, in cui è inserito il divieto della vendita di prodotti attraverso il ricorso a gare e aste al ribasso.
In particolare, il testo del Dl prevede, “ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2019/633, tra le pratiche commerciali sleali vietate le vendite dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso, nonche’ la vendita di prodotti agricoli e alimentari realizzata ad un livello tale che determini condizioni contrattuali eccessivamente gravose, ivi compresa quella di vendere a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione, definendo in modo puntuale condizioni e ambiti di applicazione, nonche’ i limiti di utilizzabilita’ del commercio elettronico”.
“Esprimiamo grande soddisfazione per l`approvazione” ha sottolineato il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni. “Da anni – spiega – insieme all`Associazione Terra!, a partire dalla campagna #astenetevi, abbiamo portato avanti una battaglia per dire no ad una pratica distorsiva, che finisce per creare danni a tutti gli attori della filiera. Con le ripercussioni più pesanti che spesso si scaricano sull`ultimo anello, quello più debole della catena, cioè i lavoratori. Sono sempre loro a pagare il costo più alto. Le aste al doppio ribasso sono sbagliate perché il prezzo giusto è quello che tiene dentro il rispetto dei contratti, la qualità del lavoro e la qualità del prodotto.”
Per Mininni “il meccanismo stesso delle aste, con le sue dinamiche sui prezzi è una pratica distorta che può ripercuotersi sui lavoratori togliendoli diritti, in un percorso che coinvolge l`intera filiera, dai campi fino alla grande distribuzione organizzata”. “Da oggi – conclude il segretario della Flai Cgil – è possibile porre un argine a tale pratica. Possiamo dire che è stato messo un tassello importante per cominciare a riportare equilibrio nei rapporti tra lavoratori e produttori, industrie di trasformazione e grande distribuzione”.
E.G.