Questa mattina, i lavoratori della Rotork Instruments di Orio al Serio hanno protestato con un presidio davanti ai cancelli dell’azienda, contro la decisione unilaterale di confermare la dichiarazione di esubero (sono a rischio 30 posti di lavoro su un totale di 67 dipendenti) e l’intransigenza della proprietà, che non accetta di avviare una discussione con le organizzazioni sindacali sulla possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili.
Nei giorni scorsi, infatti, c’è stato il primo incontro tra Rotork e le delegazioni sindacali di Fim Cisl e Fiom Cgil: “Un incontro che non ha portato nessun avanzamento per la soluzione dei problemi e il mantenimento del posto di lavoro – dicono Livio Salvioni e Giuseppe Lupoli, che per Fim Cisl e Fiom Cgil seguono lo stabilimento di Orio. L’azienda non trova altra soluzione che risolvere il nodo degli esubero con licenziamenti incentivati entro la fine di questo mese, di fatto non concedendo nemmeno il tempo necessario al lavoratore per valutare una scelta di questo tipo. Al momento, di fatto, non c’è ancora una base su cui discutere, che per le parti sindacali deve comprendere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali”.
Tutti i lavoratori hanno così deciso di scendere in presidio, bloccando per alcune ore il lavoro della ditta produttrice di elettrovalvole, non escludendo ulteriori iniziative qualora la vertenza (domani è previsto un altro incontro) registri progressi e trovi azioni più utili per la tutela dei lavoratori.

























