È stato convocato il 18 marzo al ministero dei Beni e delle Attività Culturali un tavolo di confronto per discutere sulla liberalizzazione della professione delle 20.000 guide turistiche italiane.
Una deregulation avviata nel 2013, con il varo della Legge 97, seguita dal relativo decreto attuativo, che ha sancito un cambio di destinazione della professionalità della guida turistica, che opera non più a carattere locale ma nazionale. Il 29 gennaio 2015 il ministro Dario Franceschini ha emanato un Decreto Ministeriale che introduce un ulteriore esame da programmare con apposite Leggi regionali, esame propedeutico per lo svolgimento della professione di guida turistica. Il provvedimento, così come concepito, ha generato molti fraintendimenti e forti contestazioni considerato che le guide turistiche già abilitate in Italia dovrebbero superare un ulteriore percorso abilitativo per esercitare nei siti speciali museali ed archeologici.
La categoria del terziario, turismo e servizi della Cisl ha espresso forti perplessità sull’evoluzione normativa: “Si tratta di interventi legislativi che mettono a rischio la professionalità e la sicurezza economica degli addetti del settore” ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli che ieri ha presenziato al tavolo. “Le guide turistiche promuovono e valorizzano tutti i siti archeologici del loro territorio, non solo quelli più famosi – ha aggiunto il segretario – Per questo la Fisascat da anni chiede il varo di una Legge che garantisca piuttosto la professionalità della guida turistica italiana”.
La situazione, secondo la Fisascat, è peggiorata dopo l’emanazione di un indirizzo della Commissione Europea del 2014, in applicazione della Direttiva Europea sui Servizi, meglio conosciuta come Bolkestein, che ha introdotto deroghe all’esercizio di alcune professioni su tutto il territorio nazionale per “motivi imperativi di interesse generale”, includendo tra questi la tutela del patrimonio culturale.
“L’Italia – ha concluso Pirulli – deve difendere a denti stretti la professionalità, la competenza, la capacità di questi operatori che quotidianamente, a contatto con i turisti presentano le bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali del nostro paese”. La Fisascat si è infine impegnata a presentare al Mibac una proposta per la modifica del decreto del ministro Franceschini finalizzata a garantire l’accesso ai siti turistici speciali di personale locale con la qualifica professionale di guida turistica. Nel merito la Fisascat chiederà la rivisitazione dell’art. 8 del Decreto Ministeriale con il blocco dell’attività di concorrenza della figura dell’accompagnatore turistico che non possiede conoscenze e competenze qualificate per svolgere la professione di guida turistica. Il tavolo al Mibac rimarrà aperto per monitorare la situazione, ha garantito il sottosegretario Francesca Barracciu, fintanto che non si concluderà il percorso legislativo.
E.G.