L’Agrati, multinazionale che produce viti e bulloni per auto ed elettrodomestici, ha confermato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Collegno (Torino) e di licenziare gli 82 dipendenti. I sindacati hanno lasciato l’incontro in programma oggi. “E’ una scelta criminale” commenta la Fiom. Nei giorni scorsi, per scongiurare la chiusura dello stabilimento da parte dell’azienda, i figli dei dipendenti hanno organizzato una mostra di disegni e una fiaccolata. La conferma e’ arrivata questa mattina nel corso di un incontro tra l’azienda e i sindacati all’Unione Industriale di Torino. Per gli 82 dipendenti dell’azienda, specializzata in produzione di viti e bulloni, si profila il licenziamento. Secondo quanto riferiscela Fiom di Torino l’azienda ha aperto alla possibilita’ di stabilire un percorso condiviso, con incentivi e cassa integrazione per i dipendenti di Collegno. Una proposta rispedita al mittente dalla Fiom torinese che ha ritenuto “inaccettabili” i licenziamenti. “Quella della Agrati e’ una scelta socialmente criminale: non e’ ammissibile la chiusura di uno stabilimento che e’ in attivo, dentro un gruppo che ha lavoro, i bilanci in positivo e non ha mai chiesto un giorno di cassa integrazione. L’azienda si assume la responsabilita’ sociale di quello che sta facendo”, ha denunciato Marinella Baltera della Fiom-Cgil.
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