Per i dati definitivi si dovranno attendere 48 ore, ma secondo le prime stime di Amazon, nel giorno del “Black Friday” non si sono presentati in azienda il 10% dei lavoratori. Una cifra ben al di sotto di quel 50% dichiarato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Ugl Terziario che hanno indetto per venerdì 24 novembre una giornata di sciopero, con tanto di picchetti davanti al centro logistico di Castel San Giovanni, nel piacentino.
“Al turno di questa mattina, che si è concluso alle 14, non era presente in azienda il 10% dei lavoratori – spiega Elena Cottini, responsabile della comunicazione Amazon Italia -. In questa cifra sono inclusi anche dipendenti in malattia. Ma i conti finali saranno comunicati entro 48 ore”. Se la cifra sarà confermata il colosso del commercio elettronico non vedrà intaccato il bilancio delle vendite nella giornata dedicata agli acquisti scontati.
L’impegno a “mantenere le promesse” nonostante lo sciopero è arrivato dallo stesso responsabile del personale di Amazon Italia Logistica, Salvatore Iorio. “Avete visto le lavorazioni, quale migliore risposta” alle proteste dei sindacati. “Mi preme dire che oggi – ha spiegato Iorio durante un incontro con alcuni cronisti dentro allo stabilimento di Castel San Giovanni – siamo qui, la maggioranza dei lavoratori è qui, perché abbiamo un impegno: quello di mantenere una promessa nei confronti dei nostri clienti. Questa è la risposta che stiamo cercando di dare in primo luogo ai nostri clienti”.
Quella della retribuzione è una delle due condizioni su cui i sindacati vorrebbero trattare: “Durante gli incontri ci tocca sempre solo ascoltare” spiegano i rappresentanti delle quattro sigle sindacali che hanno promosso lo sciopero. “Da un anno è mezzo i dipendenti aspettano il pacco per ciò che hanno acquistato con il duro lavoro – spiegano davanti ai cancelli -, ma la stessa azienda che si distingue per velocità nelle consegne e per la disponibilità al bisogno del cliente, non usa la stessa attenzione per i propri dipendenti”. In sostanza – è il ragionamento dei legali dei sindacati che lunedì 27 novembre si sederanno assieme ai vertici dell’azienda nel tavolo di confronto fissato alla Camera di Commercio di Piacenza – se Amazon continua a macinare utili, lo fa per merito dei lavoratori; perciò va riconosciuto loro un contributo economico.
Sul piatto è finita anche una battaglia sui diritti: il metodo “americano” impiegato dentro i locali di Piacenza non soddisfa gran parte delle rsu che in assemblea nei giorni scorsi hanno raccolto l’adesione di circa 500 lavoratori allo sciopero nel giorno rovente delle vendite online, e lo stop agli straordinari fino a fine anno. “Chiediamo più giustizia, più rispetto per la salute, rispetto per la persone che ha una vita fuori dai confini aziendali”. Il 29 novembre, poi, è attesa la sentenza del tribunale di Milano per una lavoratrice licenziata per aver sforato il tetto di sei mesi di assenze per malattia. I sindacati hanno chiesto il reintegro e la risposta del giudice potrebbe motivare la decisione di altre proteste e manifestazioni.
“C’è una dialettica tra le parti – ha commentato il responsabile del personale di Amazon, Salvatore Iorio -. Ci sono state presentate delle richieste, c’è una piattaforma, e noi l’abbiamo vagliata attentamente, l’abbiamo analizzata e l’abbiamo ritenuta non completamente in linea con il disegno che Amazon ha rispetto a questo magazzino. Dobbiamo costruire un disegno di lungo termine, di sostenibilità, e quello che abbiamo ricevuto non era in linea”.