Febbraio, spiega il presidente dopo i dati dell’Acea sulle immatricolazioni in Europa (-7,4%), “è ancora un mese in sordina per il mercato dell’auto europeo, per via di svariati fattori, tra cui le riforme della tassazione dei veicoli in alcuni Stati membri, che come già rilevato a gennaio avevano prodotto un’anticipazione degli acquisti a fine 2019, ma anche l’indebolimento dell’economia e il clima di incertezza dei consumatori”.
Tutti e cinque major market, includendo il Regno Unito, “che rappresentano il 70% del totale immatricolato, accusano una flessione delle immatricolazioni nel mese”. In questi cinque paesi (Italia, Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna) “continuano a diminuire le immatricolazioni di auto nuove diesel: -17% a febbraio, con una quota del 31,6% sul totale (era il 35,4% a febbraio 2019) e -19% nel bimestre, con una quota del 30,5%, quattro punti in meno dello stesso periodo del 2019”.
“Si assiste invece – aggiunge Scudieri – a una buona performance del mercato delle vetture ad alimentazione alternativa, con quote di penetrazione che a febbraio raggiungono il 20,4% in Italia, il 17,5% nel Regno Unito, il 16,5% sia in Francia sia in Spagna e il 16,3% in Germania”.