Questa mattina si è svolta l’assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle costruzioni #Unitiperilfuturo al teatro Ambra Jovinelli di Roma. Al convegno sono intervenuti i segretari generali Feneal, Filca e Fillea Walter Schiavella, Franco Turri e Vito Panzarella e i segretari generali della Cgil, Cisl e Uil Sussanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
Le proposte emerse dopo l’assemblea riguardano lavoro, contratti e pensioni. Per quanto riguarda il primo punto, dopo otto anni di crisi e con 800mila posti di lavoro persi, si richiede “l’immediato avvio degli investimenti sulle 25 opere prioritarie” nel rispetto della “trasparenza, sicurezza e legalità”. Risultato che, secondo i sindacati, è possibile ottenere attraverso appositi protocolli di contrattazione di anticipo. Inoltre, Feneal, Filca e Fillea propongono “strutturalità, ecoincentivi e incentivi per ristrutturazioni su base decennale orientandoli alla aggregazione della domanda privata” e anche qui sottoponendoli a strumenti di verifica della regolarità del lavoro. Non mancano le proposte su innovazione e ristrutturazione aziendale di tutto il settore legno-arredo e materiali da costruzione.
Sul versante dei contratti, i sindacati di categoria avanzano la proposta della creazione di “un unico tavolo di contrattazione con le parti datoriali, armonizzando e semplificando i diversi contratti nazionali e garantendo ai lavoratori uguale dignità delle prestazioni contrattuali, la valorizzazione dei contratti integrativi puntando ad un contratto di secondo livello regionale” a tal proposito ribadiscono che “non è più rinviabile la riorganizzazione e razionalizzazione degli Enti Bilaterali”. Mentre, per garantire la sicurezza e la formazione indipendentemente dal contratto applicato si invita a ragionare sul “contratto di cantiere al fine di dotarsi di norme contrattuali e di un sistema bilaterale inclusivo che omognizzi le tutele e le contribuzioni di tutti gli addetti che operano nei cantieri”.
Per quanto riguarda le pensioni, i sindacati hanno ribadito che non tutti i settori sono uguali e che “l’usura fisica non consente certi lavori oltre una certa età ed, inoltre, c’è un aumento del rischio di infortunio, con problemi di sicurezza”. Per questo motivo l’assemblea ha proposto “l’uscita flessibile dopo 62 anni indipendente dai contributi e senza penalizzazioni”, l’apertura di “una vertenza con il governo (ministero del Lavoro) e l’Inps per discutere le proposte di uscita anticipata”; di “usare il contratto per agevolare il raggiungimento della pensione anche rivisitando a questo fine il Fondo dello 0,10% previsto dal ccnl edilizia industria”; di “valorizzare la previdenza integrativa con forme di adesione contrattuale, come quelle previste nel Ccnl dell’edilizia” e di “Prevedere un ‘bonus’ contributivo in relazione alla diversità dei lavori.”