“È oggi più che mai necessario che il Governo definisca un piano industriale generale, e in particolare per il settore automotive, che rappresenta oltre il 6% del Pil nazionale”. Lo sottolinea in una nota Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriale di Torino.
“L’obiettivo ambizioso della riduzione dell’impatto ambientale non può essere raggiunto sacrificando la tenuta economica e sociale del nostro Paese, soprattutto al termine di un periodo di grave crisi che ha colpito il tessuto produttivo, i lavoratori e le famiglie”, ha spiegato. “Il pacchetto Fit for 55 della Commissione europea, che prevede lo stop per la produzione di veicoli a trazione termica dal 2035, pone limiti stringenti, che incideranno profondamente sull’assetto produttivo dell’intero continente, in special modo di Paesi come l’Italia, che è tutt’oggi la seconda industria manifatturiera d’Europa”.
Per tutelare il futuro del settore automotive è fondamentale definire tempi ragionevoli e modalità realistiche per la necessaria transizione green, con una visione strategica di politica industriale, che tenga conto anche dell’inevitabile aumento delle emissioni di Co2 da parte del sistema delle centrali elettriche, che dovrà essere potenziato per l’alimentazione dei nuovi veicoli”, ha proseguito. “Alla filiera, inoltre, saranno richiesti notevolissimi investimenti al fine di adeguare o trasformare radicalmente produzioni e prodotti. Nei prossimi anni la componentistica automotive potrebbe pagare il prezzo più alto, con la scomparsa di aziende e posti di lavoro, in un mercato che ha già sofferto molto. La nostra manifattura non può essere lasciata da sola davanti a questa sfida epocale.
“Queste preoccupazioni sono particolarmente sentite in Piemonte – ha evidenziato – dove operano circa 750 imprese dell’indotto auto, pari al 35% dell’intero comparto nazionale, con oltre 70mila occupati diretti e indiretti e un fatturato che, prima dell’emergenza pandemica, costituiva il 40% di quello totale della componentistica italiana, pari a quasi 50 miliardi”.
“Oltre alle misure di sostegno all’industria, anche le famiglie italiane devono essere accompagnate nella sostituzione del parco circolante – ha concluso Marsiaj – fino a quando i prezzi dell’elettrico saranno proibitivi, servono incentivi per l’acquisto di mezzi nuovi e poco inquinanti a costo contenuto, come le ibride e le Euro 6”.
TN