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Bankitalia, migliorano le aspettative delle imprese sull’economia

redazione
Aprile06/ 2023

Migliorano le aspettative delle imprese in Italia sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, sospinte dalla ripresa della domanda e dall’attenuarsi delle difficoltà legate agli elevati prezzi dell’energia e all’approvvigionamento di materie prime e input intermedi. Nel primo trimestre i giudizi di peggioramento della situazione economica generale sono divenuti meno diffusi rispetto al trimestre precedente. Lo riporta la Banca d’Italia con l’indagine trimestrale sulle aspettative di inflazione e crescita. Il sondaggio, condotta tra il 24 febbraio e il 17 marzo 2023 coinvolge imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti.

Secondo lo studio le valutazioni di peggioramento delle condizioni per investire restano superiori a quelle di miglioramento, ma il saldo è divenuto molto meno negativo che nella precedente rilevazione. Nel frattempo l’accumulazione di capitale proseguirebbe nel 2023 e si assocerebbe a una espansione dell’occupazione nei prossimi tre mesi, spiega Bankitalia. Le attese sull’inflazione al consumo delle imprese si sono ridotte su tutti gli orizzonti temporali, attestandosi al 6,4 per cento sui 12 mesi e al 5,3 e 4,8 per cento sugli orizzonti rispettivamente a 2 anni e tra 3 e 5 anni. Sebbene i prezzi di vendita abbiano continuato a crescere a ritmi sostenuti nell’ultimo anno, per la prima volta dalla fine del 2020 le imprese ne prefigurano un rallentamento nei prossimi 12 mesi in tutti i comparti, rileva ancora il sondaggio, ad eccezione di quello dell’edilizia residenziale.

Nel primo trimestre la quota di aziende che hanno espresso giudizi di peggioramento sulla situazione economica generale rispetto a tre mesi prima si è pressoché dimezzata (a 23,7 per cento), restando tuttavia superiore a quella di chi ne ha osservato un miglioramento (14,9 per cento, da 6,3 della precedente rilevazione. Il saldo tra le valutazioni di miglioramento e di peggioramento delle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, fortemente negativo dall’inizio del 2022, si è pressoché annullato in tutti i settori. Al miglioramento delle prospettive delle imprese contribuirebbero soprattutto l’impulso proveniente dalla domanda per i propri prodotti o servizi e la contestuale attenuazione delle difficoltà legate ai rincari dei beni energetici e all’incertezza economica e politica, che lo scorso anno hanno rappresentato i principali ostacoli all’attività delle imprese.

Quasi un terzo delle imprese della manifattura e dei servizi ha riportato un aumento delle vendite dall’inizio dell’anno, a fronte di circa un quarto che ne ha indicato una riduzione (entrambe le quote erano intorno al 27 per cento nella precedente rilevazione). La crescita della domanda è stata particolarmente sostenuta nel comparto delle costruzioni; circa la metà delle imprese attive nel comparto residenziale ha dichiarato che una parte dei propri lavori ha beneficiato delle agevolazioni connesse al Superbonus. Nei prossimi tre mesi la domanda si rafforzerebbe ulteriormente in tutti i settori: il 45,9 per cento delle aziende prevede infatti una crescita delle vendite, prosegue lo studio, mentre solo il 13,2 ne prevede una contrazione (da 31,5 e 20,4 nella rilevazione precedente).

Le aspettative sui livelli di occupazione nel secondo trimestre rimangono positive in tutti i settori: la quota di imprese che prefigurano un aumento del numero di addetti è superiore di 17,8 punti percentuali a quella di chi ne prevede un calo, un valore storicamente alto, si legge, in crescita da 11,1 nella rilevazione precedente. Fra i diversi settori, le prospettive risultano più favorevoli per le aziende con almeno 1.000 addetti e per quelle localizzate al Centro Nord.

e.m.

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