Problema: rimettere insieme i pezzi di Confindustria, dopo lo strappo sull’elezione di Vincenzo Boccia, affermatosi con appena nove voti su Alberto Vacchi. Soluzione: inserire nella squadra del neo presidente anche esponenti del “fronte avverso”, recuperando la coesione interna. Questo, in sintesi, il senso dell’incontro di questa mattina a Bologna tra Boccia e Vacchi: un paio d’ore di confronto su nomi e idee, cercando di tirare fuori quella che si profila come una squadra bypartisan. L’obiettivo e’ arrivare al 28 aprile, data fissata per la presentazione in consiglio generale del programma del presidente e della squadra di vice che lo affiancheranno nel prossimo quadriennio: un passaggio fondamentale proprio al fine di recuperare unita’ interna, mettendo a tacere scontenti e mugugni (che non sono mancati in queste prime due settimane dall’elezione di Boccia) e arrivando quindi all’assemblea del 25 maggio con un assetto interno stabile e il piu possibile coeso.
In quest’ottica, uno dei nomi che potrebbero entrare a far parte della squadra di Boccia e’ quello di Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria Lazio, al quale andrebbe la delega per le relazioni industriali e il mercato del lavoro. In un primo momento era circolato per lo stesso incarico il nome di Fabio Storchi, presidente di Federmeccanica. Tra le new entry anche Licia Mattioli, oggi a capo dell’Unione di Torino, e Giulio Pedrollo, dell’Unione di Verona. Tra le conferme ci sarebbe invece Antonella Mansi, vicepresidente per l’organizzazione con Squinzi, che manterrebbe la stessa carica anche con Boccia.