Dopo la manifestazione del 31 maggio e la richiesta di un incontro, i sindacati di categoria hanno incontrato l’azienda Bombardier presso la sede di Confindustria Savona. La riunione era stata convocata per verificare gli effettivi carichi di lavoro che, secondo i sindacati, non sono sufficienti per garantire la sostenibilità produttiva. Durante l’incontro, i responsabili aziendali hanno infatti delineato un quadro negativo della situazione aggravato dalla mancata vincita della gara di Trenitalia per costruire 500 treni destinati a potenziare nell’arco dei prossimi cinque-sei anni il trasporto regionale italiano ad alta densità. Bombardier insieme ad altre tre aziende aveva presentato l’offerta nel mese di aprile, una commessa del valore complessivo di 4,5 miliardi di euro senza la quale il 50% dei lavoratori dal mese di settembre non avranno carichi di lavoro. Durante l’incontro, inoltre, è stato ufficializzato il disimpegno di Bombardier di poter portare lavoro attraverso la costruzione delle locomotive merci dallo stabilimento tedesco di Kassel a quello di Vado Ligure, così come invece i sindacati avevano condiviso nell’accordo dello scorso 3 marzo 2016. I sindacati puntano il dito contro l’incapacità dell’azienda di attirare commesse e minaccia di richiedere l’intervento del governo anche utilizzando il “tavolo della crisi savonese” aperto proprio presso il MISE lo scorso 16 giugno.
“Abbiamo fatto un passo indietro nell’incontro di ieri all’interno di una situazione già molto complicata e difficile – dichiara il segretario generale della Fiom Cgil Savona, Andrea Pasa – non e’ accettabile che il gruppo Bombardier non mantenga gli impegni minimi già sottoscritti senza tenere conto degli sforzi che il territorio ha fatto in termini di finanziamenti pubblici e dei lavoratori che hanno sempre dimostrato professionalità, qualità e serietà anche in momenti molto negativi.”
“Nella giornata odierna abbiamo convocato l’assemblea in sciopero dei lavoratori informando su ciò che l’azienda ci ha comunicato nell’incontro e deciso di proclamare un pacchetto di ore di sciopero da mettere in campo a partire dalla giornata odierna e nei prossimi giorni. La responsabilità è solo e soltanto dell’impresa – denuncia Pansa – che negli ultimi anni ha perso ogni gara che e’ stata indetta da Trenitalia e ora vorrebbe risolvere il problema scaricando sul territorio e sui lavoratori tale situazione.”
“Lo stabilimento di Vado Ligure- ha continuato il sindacalista – negli ultimi 15 anni ha ‘prodotto’ più di 450 milioni di euro di utili a favore del Gruppo, utili che ora necessariamente dovranno essere reinvestiti per dare un futuro ai lavoratori e al sito che esiste da più di 100 anni. Quello di Vado Ligure e’ uno stabilimento modello nel settore ‘trasportation’ all’interno del gruppo Bombardier, è il più flessibile di tutti, perché può sfornare un’ampia gamma di prodotti contemporaneamente. Anche grazie a questa duttilità, pretendiamo che il Gruppo intervenga spostando carichi di lavoro da altri siti allo stabilimento di Vado Ligure.”
“Nel frattempo chiederemo nuovamente un incontro al management Bombardier a livello Europeo per capire se esistono e quali sono le strategie previste per lo stabilimento. In assenza di risposte – ha concluso – saremo costretti ad intraprendere ulteriori e più forti iniziative di mobilitazioni e a richiedere l’intervento del Governo attraverso i ministeri competenti, utilizzando anche il “tavolo della crisi savonese” aperto proprio presso il MISE lo scorso 16 giugno, dopo la manifestazione e gli scioperi del 31 maggio, convocando un incontro ad doc per le problematiche del sito Bombardier di Vado ligure, con l’obbiettivo di trovare soluzioni positive che possano garantire continuità e prospettive a tutte le persone che oggi ci lavorano e vivono in questa Provincia.”