“Nessuna garanzia sul futuro dei Centri per l’impiego e sul destino del personale precario”. Questo, nelle parole dei sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, l’esito della manifestazione che ieri, 7 novembre, ha coinvolto i lavoratori dei Centri per l’impiego e del tavolo tra le parti sociali e il ministero del Lavoro sulla situazione “al tracollo” in cui versano i Centri per l’Impiego.
“Il capo gabinetto del ministro del Lavoro Poletti – affermano le categorie di Cgil, Cisl e Uil – ha illustrato come il governo abbia messo in manovra 220 milioni di euro da destinare al funzionamento dei Centri per l’Impiego a garanzia dei servizi e a copertura delle spese del personale degli stessi, ma nulla ha detto sul versante della prospettiva occupazionale del personale a tempo determinato, i cui contratti scadranno il prossimo 31 dicembre”.
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “in attesa dell’esito referendario del 4 dicembre, il governo non si assume la responsabilità di trovare una soluzione normativa per garantire il funzionamento dei Centri per l’impiego, la stabilizzazione del personale precario, né la proroga degli stessi rapporti di lavoro”.
Cgil Cisl e Uil preannunciano “iniziative di protesta in tutte le sedi istituzionali competenti, con l’obiettivo di dare una risposta alle rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e garantire migliori servizi ai cittadini.”
“L’assenza di soluzioni adeguate – concludono – rischia di compromettere il funzionamento dei servizi, già in forte crisi a causa della confusione istituzionale e dell’assenza di risorse necessarie”.