La Filcams e la Cgil nazionale ritengono discriminatorio quanto sottoscritto da Confcommercio, Fisascat e Uiltusc nel contratto separato del terziario, relativamente alla possibilità di prolungare di un anno il contratto di apprendistato per i lavoratori che non siano cittadini della Ue.
“Fra le altre cose, ci sembra scandaloso che un contratto nazionale recepisca surrettiziamente il principio che un lavoratore extraeuropeo debba stazionare in apprendistato per un intero anno in più, con il vago impegno dell’azienda a inserire nella formazione iniziative volte all’apprendimento della lingua italiana” . Così Franco Martini, segretario generale della Filcams Cgil, che prosegue : “Siamo convinti che la conoscenza della lingua sia un’esigenza forte e necessaria alla conquista dei diritti per chi arriva nel nostro Paese con la volontà di costruirsi un futuro, ma questa strumentalizzazione, che nasconde malamente dietro un finto assistenzialismo una ulteriore penalizzazione economica , non può che destare la nostre indignazione. Tra l’altro in nessun contratto nazionale, anche nei settori con più alta percentuale di lavoratori migranti, è stato utilizzato un tale mezzo”.
Anche la Cgil nazionale, attraverso le parole della segretaria Vera Lamonica, sottolinea il pericolo di questo tipo di interventi: ” è ormai chiaro come in questo Paese si continui a ostacolare qualsiasi forma di reale accoglienza e solidarietà, finanche utilizzando la mistificazione. Lo abbiamo visto con le strumentalizzazioni politiche sui rifugiati tunisini e lo vediamo in operazioni di questo tipo: discriminazioni e barriere contro le quali continueremo a batterci con ogni mezzo”. (FRN)